34 Garanzie, impegni e rischi

Garanzie

Le garanzie di €65.156 milioni (€65.033 milioni al 31 dicembre 2012) si analizzano come segue:

 

31.12.2012

31.12.2013

(€ milioni)

Fidejussioni

Altre garanzie personali

Totale

Fidejussioni

Altre garanzie personali

Totale

Imprese controllate

18.363

38.243

56.606

17.761

39.517

57.278

Imprese collegate e a controllo congiunto

6.254

888

7.142

6.249

216

6.465

Proprio

 

1.011

1.011

 

1.253

1.253

Altri

 

274

274

 

160

160

Totale

24.617

40.416

65.033

24.010

41.146

65.156

Le fideiussioni prestate nell’interesse di imprese controllate di €17.761 milioni riguardano:

  • per €17.657 milioni le fidejussioni prestate a garanzia degli impegni contrattuali assunti dalle imprese controllate operanti nel settore Exploration & Production, essenzialmente a eseguire investimenti per un livello minimo. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €10.282 milioni;

per €104 milioni le fideiussioni prestate a garanzie di impegni contrattuali assunti essenzialmente dalla Polimeri Europa France SAS e dalla Syndial SpA.

Le fidejussioni prestate nell’interesse di imprese collegate e a controllo congiunto di €6.249 milioni sono relative:

  • per €6.122 milioni la fidejussione prestata alla Treno Alta Velocità – TAV SpA (ora RFI – Rete Ferroviaria Italiana SpA) con la quale Eni garantisce il puntuale e corretto adempimento del progetto e della esecuzione lavori della tratta ferroviaria Milano-Bologna da parte del CEPAV (Consorzio Eni per l’Alta Velocità) Uno. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €12 milioni. I partecipanti al Consorzio hanno rilasciato a Eni lettere di manleva nonché, escluse le società controllate da Eni, garanzia bancaria a prima richiesta in misura pari al 10% delle quote lavori rispettivamente assegnate;
  • per €127 milioni la fidejussione prestata a favore di Eni Finance International SA per un finanziamento a lungo termine concesso alla Transmediterranean Pipeline Co Ltd (50% Eni). L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €4 milioni .

Le altre garanzie personali prestate nell’interesse di imprese controllate di €39.517 milioni riguardano:

  • per €15.000 milioni la garanzia rilasciata a favore dei possessori dei titoli emessi da Eni Finance International SA a fronte del programma di emissione di “Medium Term Notes”. Al 31 dicembre 2013 l’impegno effettivo, corrispondente al valore nominale e agli interessi dei titoli emessi da Eni Finance International SA ammonta a €1.412 milioni;
  • per €4.000 milioni la garanzia rilasciata a favore dei possessori dei titoli emessi da Eni Finance International SA a fronte del programma di emissione di Euro Commercial Paper, fino a un massimo di €4.000 milioni. Al 31 dicembre 2013 l’impegno effettivo è di €180 milioni;
  • per €2.175 milioni la garanzia rilasciata a favore dei possessori dei titoli emessi da Eni Finance USA Inc. a fronte del programma di emissione di USA Commercial Paper, fino a un massimo di 3.000 milioni di dollari USA. Al 31 dicembre 2013 l’impegno effettivo è di €1.597 milioni;
  • per €1.450 milioni la garanzia rilasciata a favore dei possessori dei titoli emessi da Eni Finance International SA a fronte del programma di emissione di USA Commercial Paper, fino a un massimo di 2.000 milioni di dollari USA. Al 31 dicembre 2013 l’impegno effettivo è nullo;
  • per €10.914 milioni, le garanzie rilasciate a favore di terzi e di società controllate a fronte in particolare di partecipazioni a gare di appalto e rispetto di accordi contrattuali relativi al settore Ingegneria & Costruzioni (€5.044 milioni), Refining & Marketing (€4.585 milioni), Altre attività e società finanziarie (€569 milioni), Gas & Power (€628 milioni) e Chimica (€88 milioni) e da questi manlevate a favore di Eni. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è di €10.590 milioni;
  • per €1.419 milioni le garanzie concesse a favore dell’Amministrazione finanziaria dello Stato essenzialmente per i rimborsi Iva;
  • per €1.015 milioni la garanzia rilasciata a favore di Gulf LNG Energy e Gulf LNG Pipeline nell’interesse di Eni Usa Gas Marketing LLC (100% Eni) a copertura degli impegni contrattuali di pagamento delle fee di rigassificazione relative al GNL immesso al terminale di Pascagoula negli Stati Uniti da Eni Usa Gas Marketing LLC. La garanzia ha efficacia dalla data di sottoscrizione del contratto (10 dicembre 2007) al 2031 e riguarda il 100% del contratto. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • per €2.527 milioni le garanzie concesse a favore di banche in relazione alla concessione di prestiti e linee di credito a imprese controllate. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €2.025 milioni;
  • per €293 milioni, i contratti di riassicurazione nell’interesse di Eni Insurance Ltd a favore di imprese assicuratrici a seguito di acquisizione in riassicurazione delle coperture finanziarie emesse da queste ultime a favore di imprese del gruppo;
  • per €284 milioni la garanzia rilasciata a favore di Cameron LNG nell’interesse di Eni USA Gas Marketing LLC (100% Eni) a fronte del contratto di rigassificazione sottoscritto in data 1° agosto 2005;
  • per €241 milioni le garanzie concesse a favore di terzi in relazione agli impegni assunti dalla Singea SpA in liquidazione (incorporata dalla Syndial nel 2002) per la cessione della PortoVesme Srl;
  • per €40 milioni la garanzia rilasciata a favore di Mol Plc nell’interesse di Tigáz (97,88% Eni) a copertura degli impegni contrattuali di pagamento del gas acquistato da Tigáz dal fornitore Mol Plc. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • per €47 milioni garanzie rilasciate a favore di Ceska Rafinerska AS nell’interesse di Eni Ceskà Republika Sro (100% Eni International BV) e da questa manlevate a favore di Eni. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • per €83 milioni le garanzie rilasciate a favore della Dogana di Lione nell’interesse di Eni France Sàrl (100% Eni International BV) e da questa manlevate a favore di Eni. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €16 milioni;
  • per €29 milioni la garanzia prestata a favore di Cameron Interstate Pipeline LLC nell’interesse di Eni USA Gas Marketing LLC (100% Eni) a fronte del contratto di trasporto per la commercializzazione del gas nelle aree di vendita del mercato americano. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale.

Le altre garanzie personali prestate nell’interesse di imprese collegate e a controllo congiunto di €216 milioni riguardano essenzialmente:

  • per €75 milioni, le garanzie prestate a terzi e a società consolidate a fronte essenzialmente di partecipazioni a gare di appalto e rispetto di accordi contrattuali relativi al settore Ingegneria & Costruzioni. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • le lettere di patronage di €83 milioni rilasciate a favore di banche in relazione alla concessione di finanziamenti alla Raffineria di Milazzo ScpA (50% Eni). L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • le controgaranzie di performance di €57 milioni, rilasciate a favore di Unión Fenosa SA nell’interesse di Unión Fenosa Gas SA (50% Eni) a fronte degli impegni contrattuali connessi all’attività operativa di quest’ultima. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 ammonta a €55 milioni.

Le altre garanzie personali prestate nell’interesse proprio di €1.253 milioni riguardano essenzialmente:

  • le manleve a favore di banche a fronte delle fidejussioni da queste rilasciate a favore delle Amministrazioni statali e società private per partecipazioni a gare d’appalto, acconti ricevuti su contributi a fondo perduto, buona esecuzione lavori e contratti di fornitura e le lettere di patronage rilasciate a favore di banche a fronte di finanziamenti concessi. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale.

Le altre garanzie personali prestate nell’interesse di altri di €160 milioni riguardano essenzialmente:

  • per €147 milioni la garanzia rilasciata a favore di Gulf LNG Energy e Gulf LNG Pipeline e nell’interesse di Angola LNG Supply Service LLC (13,6% Eni) per 300 milioni di dollari a copertura degli impegni contrattuali di pagamento delle fee di rigassificazione relative al GNL acquistato dall’Angola LNG Ltd e immesso al terminale di Pascagoula negli Stati Uniti. La garanzia ha efficacia dalla data di sottoscrizione del contratto (10 dicembre 2007) al 2031 e riguarda il 13,6% del contratto. L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al valore nominale;
  • per €12 milioni le garanzie rilasciate a favore di terzi a fronte essenzialmente di partecipazioni a gare di appalto relativi al Gruppo Snam.

L’impegno effettivo al 31 dicembre 2013 è pari al nominale.

Impegni e rischi

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

Impegni

 

 

Altri

215

214

 

215

214

Rischi

51

35

 

266

249

Gli altri impegni di €214 milioni riguardano essenzialmente: (i) l’impegno derivante dal protocollo di intenti stipulato nel 1998 con la Regione Basilicata connesso al programma di sviluppo petrolifero proposto da Eni nell’area della Val d’Agri che prevede diversi interventi congiunti, in gran parte già regolamentati da accordi attuativi; relativamente a quest’ultimo al 31 dicembre 2013 l’impegno massimo, anche per conto del partner Shell Italia E&P SpA, è quantificabile in €138 milioni (€72 milioni in quota Eni, di cui €63 milioni come anticipazione finanziaria sulle royalty dovute sulla futura produzione e €9 milioni come impegno economico); (ii) gli impegni assunti a seguito della vendita del 100% delle partecipazioni di Italgas SpA (Italgas) e Stoccaggi Gas Italia SpA (Stogit) a Snam SpA (ex Snam Rete Gas SpA) per €76 milioni.

Con riferimento alla vendita del 100% delle partecipazioni di Italgas e Stogit a Snam SpA (ex Snam Rete Gas SpA), perfezionatasi in data 30 giugno 2009, Eni SpA ha ancora l’impegno ad acquistare da Italgas alcuni immobili, tramite la controllata EniServizi SpA, di cui all’accordo del 24 ottobre 2012, che include una clausola di salvaguardia che concede a Snam SpA 120 giorni di tempo dalla data in cui EniServizi e/o Italgas abbiano comunicato alla rispettiva controparte l’intenzione di non dare esecuzione al contratto di compravendita del Complesso Immobiliare, per richiedere l’indennizzo degli oneri ambientali relativi esclusivamente all’immobile. L’eventuale indennizzo, al netto dell’effetto fiscale, sarà dovuto fino a un massimo di circa €76 milioni.

I rischi di €35 milioni riguardano essenzialmente i rischi di custodia di beni di terzi costituiti essenzialmente da greggio e prodotti petroliferi presso le raffinerie e i depositi della Società per i quali esiste una polizza assicurativa.

Altri impegni e rischi

Gli altri impegni e rischi includono:

  • gli impegni derivanti dai contratti di approvvigionamento di gas naturale di lungo termine stipulati da Eni, che contengono clausole di take-or-pay, sono indicati nell’“Andamento operativo – Gas & Power – Quadro normativo” della Relazione sulla gestione al bilancio consolidato;
  • gli impegni derivanti da contratti di lungo termine di trasporto di gas naturale dall’estero, con clausole di ship-or-pay, stipulati da Eni con le società proprietarie, o titolari dei diritti di trasporto, dei gasdotti di importazione;
  • con la firma dell’Atto Integrativo del 19 aprile 2011 Eni ha confermato a RFI – Rete Ferroviaria Italiana SpA l’impegno, precedentemente assunto in data 15 ottobre 1991 con la firma della Convenzione con Treno Alta Velocità – TAV SpA (ora RFI – Rete Ferroviaria Italiana SpA), a garantire il completamento e la buona esecuzione della linea ferroviaria AV Milano-Verona tratta Treviglio-Brescia. Il suddetto Atto Integrativo vede impegnato, quale General Contractor, il Consorzio Eni per l’Alta Velocità Due. A tutela della garanzia prestata, il Regolamento del Consorzio CEPAV Due obbliga i consorziati a rilasciare in favore di Eni adeguate manleve e garanzie;
  • Parent Company Guarantees rilasciate nell’interesse di società del settore Exploration & Production il cui ammontare massimo garantito non è definibile a priori in quanto a copertura di tutti gli obblighi contrattuali derivanti dalla firma dei contratti petroliferi e di acquisizione e cessione di quote societarie;
  • le garanzie rilasciate a favore di Syndial SpA a fronte di contratti di cessione di complessi immobiliari per mantenerla indenne da eventuali oneri sopravvenuti;
  • le Parent Company Guarantees rilasciate nell’interesse di Eni Insurance Ltd a seguito del trasferimento del portafoglio di Padana Assicurazioni a Eni Insurance Ltd a favore di Oil Insurance Limited-Bermuda;
  • l’impegno a smantellare un impianto dimostrativo a Porto Torres delle tecnologie di “benefication” del carbone a basso impatto ambientale, la cui costruzione è stata realizzata da Eni attraverso società controllate e finanziata dall’Agenzia per la Promozione dello Sviluppo del Mezzogiorno. L’impianto al collaudo sperimentale definitivo è risultato non suscettibile di utilizzazione produttiva. Gli oneri di smantellamento, dedotti i ricavi della vendita delle componenti dell’impianto, sono a carico di Eni;
  • gli impegni con le Autorità locali svizzere assunti in occasione della realizzazione dell’oleodotto Genova-Ingolstadt a garanzia degli obblighi delle società controllate, in relazione alla realizzazione e all’esercizio del tratto svizzero (Oleodotto del Reno SA – 100% Syndial SpA). Al 31 dicembre 2012 il tratto rimasto e per il quale vige l’impegno di Eni è limitato alla tratta da Thusis al passo Spluga, tratto per il quale vi è l’interesse di Greenconnector di utilizzare la tratta per il trasporto di energia;
  • gli impegni derivanti dalle “Letter of Undertaking” sottoscritte da Eni e OMV a seguito del contratto di finanziamento richiesto da TAG GmbH alla ING. Bank N.V. Gli impegni assunti dai due partner si configurano come segue: (i) impegno a non modificare o recedere anticipatamente dal contratto pluriennale di ship-or-pay con TAG; (ii) impegno a versare i corrispettivi per il servizio di trasporto erogato da TAG;
  • le residue manleve rilasciate in proporzione alla partecipazione Eni in Unión Fenosa Gas SA a favore di Unión Fenosa SA a fronte degli impegni assunti dalle società del Gruppo Unión Fenosa Gas SA per l’adempimento dei contratti in essere all’atto di acquisto del 50% del capitale sociale di Unión Fenosa Gas SA avvenuto in data 24 luglio 2003;
  • l’impegno sorto nell’ambito dell’acquisizione di Eni G&P SA/NV (ex Distrigas NV) di riconoscere agli ex azionisti l’aggiustamento del prezzo (“Tariff Adjustement”) legato all’eventuale rialzo delle tariffe di trasporto che potrebbe essere deliberato dall’Autorità belga entro il 1° luglio 2013. Eni, per garantire tali obblighi, ha rilasciato delle Parent Company Guarantees di importo al momento non quantificabile.

Gli impegni e le manleve per qualunque fatto, anche di natura economica e/o ambientale, che dovesse insorgere dopo i conferimenti/cessioni di rami d’azienda, derivante e/o comunque riconducibile ad attività svolte anteriormente alla data di decorrenza degli stessi. Tra gli altri:

  • ramo d’azienda “Ramo Clienti” da Eni ad ACAM Clienti SpA; decorrenza 28 febbraio 2005;
  • ramo d’azienda “Sistema di Trasporto Greggio Viggiano-Taranto” da Eni alla Società Oleodotti Meridionali – SOM SpA; decorrenza 11 dicembre 2006;
  • ramo d’azienda “Attività E&P – Pianura Padana” da Eni a Società Padana Energia SpA; decorrenza 31 dicembre 2009;
  • ramo d’azienda “Attività E&P – Marche, Abruzzo e Molise” da Eni a Società Adriatica Idrocarburi SpA; decorrenza 31 dicembre 2009;
  • ramo d’azienda “Attività E&P – Area Crotone” da Eni a Società Ionica Gas SpA; decorrenza 31 dicembre 2009.

Gestione dei rischi d’impresa

Premessa
Nell’ambito dei rischi d’impresa, i principali rischi identificati, monitorati e gestiti da Eni sono i seguenti: (i) il rischio mercato derivante dall’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi delle commodity energetiche, dei tassi di interesse e dei tassi di cambio tra l’euro e le altre valute nelle quali opera l’impresa; (ii) il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte; (iii) il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni finanziari a breve termine.

La gestione dei rischi finanziari si basa su linee guida emanate centralmente con l’obiettivo di uniformare e coordinare le politiche Eni in materia di rischi finanziari (“Linee di indirizzo in materia di gestione e controllo dei rischi finanziari”). La parte fondamentale di tale “policy” è la gestione integrata e accentrata del rischio di prezzo commodity e l’adozione di strategie di Asset Backed Hedging per ottimizzare l’esposizione di Eni a tali rischi. Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione si rinvia alla nota “Garanzie, impegni e rischi – Gestione dei rischi d’impresa” delle Note al bilancio consolidato.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato consiste nella possibilità che variazioni dei tassi di cambio, dei tassi di interesse o dei prezzi delle commodity possano influire negativamente sul valore delle attività, delle passività o dei flussi di cassa attesi. La gestione del rischio di mercato è disciplinata dalle sopra indicate “Linee di indirizzo” e da procedure che fanno riferimento a un modello centralizzato di gestione delle attività finanziarie, basato sulle Strutture di Finanza Operativa (Finanza Eni Corporate, Eni Finance International, Eni Finance USA e Banque Eni, quest’ultima nei limiti imposti dalla normativa bancaria in tema di “Concentration Risk”) nonché su Eni Trading & Shipping per quanto attiene alle attività in derivati su commodity. In particolare Finanza Eni Corporate ed Eni Finance International garantiscono, rispettivamente per le società italiane ed estere Eni, la copertura dei fabbisogni e l’assorbimento dei surplus finanziari; su Finanza Eni Corporate sono accentrate tutte le operazioni in cambi e in derivati finanziari di Eni. Il rischio di prezzo delle commodity è trasferito dalle singole unità di business (Divisioni/Società) alla Direzione Midstream, mentre Eni Trading & Shipping assicura la negoziazione dei relativi derivati di copertura (attività di execution). Eni Trading & Shipping ed Eni SpA svolgono la negoziazione di derivati finanziari sia su tutte le trading venue esterne, quali mercati regolamentati europei e non europei, Multilateral Trading Facility (MTF) o sedi similari e piattaforme di intermediazione in genere (ad es. SEF), sia su base bilaterale Over the Counter, con le controparti esterne. Le altre entità legali di Eni che hanno necessità di derivati finanziari, attivano tali operazioni per il tramite di Eni Trading & Shipping e Eni SpA sulla base delle asset class di competenza.

I contratti derivati sono stipulati con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione ai rischi di tasso di cambio transattivo e di tasso di interesse e di gestire il rischio di prezzo delle commodity e il connesso rischio di cambio economico in un’ottica di ottimizzazione. Eni monitora che ogni attività in derivati classificata come risk reducing (ossia riconducibile ad operazioni di Back to Back, Flow Hedging, Asset Backed Hedging o Portfolio Management) sia direttamente o indirettamente collegata agli asset industriali coperti ed effettivamente ottimizzi il profilo di rischio a cui Eni è esposta o potrebbe essere esposta. Nel caso in cui dal monitoraggio risulti che alcuni derivati non sono risk reducing, questi vengono riclassificati nel trading proprietario. Considerato che il trading proprietario è segregato ex ante dalle altre attività, la relativa esposizione è soggetta a specifici controlli, sia in termini di VaR e Stop Loss, sia in termini di nozionale lordo. Il nozionale lordo delle attività di trading proprietario, a livello di Eni, è confrontato con i limiti imposti dalle normative internazionali rilevanti.

Lo schema di riferimento definito attraverso le “Linee di indirizzo” prevede che la misurazione e il controllo dei rischi di mercato si basino sulla determinazione di un set di limiti massimi di rischio accettabile espressi in termini di Stop Loss, ovvero della massima perdita realizzabile per un determinato portafoglio in un determinato orizzonte temporale, e in termini di Value at Risk (VaR), metodo che fornisce una rappresentazione dei rischi nella prospettiva del valore economico, indicando la perdita potenziale del portafoglio esposto al rischio, dato un determinato livello di confidenza, ipotizzando variazioni avverse nelle variabili di mercato, tenuto conto della correlazione esistente tra le posizioni detenute in portafoglio.

Con riferimento ai rischi di tasso di interesse e di tasso di cambio, i limiti (espressi in termini di VaR) sono definiti in capo alle Strutture di Finanza Operativa che, dato il modello organizzativo accentrato, centralizzano le posizioni a rischio di Eni a livello consolidato, massimizzando ove possibile i benefici dell’hedging naturale. Le metodologie di calcolo e le tecniche di misurazione utilizzate sono conformi alle raccomandazioni del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria e i limiti di rischio sono definiti in base a un approccio prudenziale nella gestione degli stessi nell’ambito di un gruppo industriale. Alle società operative è indicato di adottare politiche finalizzate alla minimizzazione del rischio, favorendone il trasferimento alle Strutture di Finanza Operativa.

Per quanto riguarda il rischio di prezzo delle commodity, le “Linee di indirizzo” definiscono le regole per una gestione di questo rischio finalizzata all’ottimizzazione dell’attività “core” e al perseguimento degli obiettivi di stabilità relativi ai margini commerciali/industriali. In questo caso sono definiti limiti massimi di rischio espressi in termini di VaR e di Stop Loss con riferimento all’esposizione di natura commerciale e di trading proprietario. La delega a gestire il rischio di prezzo delle commodity prevede un meccanismo di allocazione e sub-allocazione dei limiti di rischio alle singole unità di business esposte. Eni Trading & Shipping, oltre a gestire il rischio riveniente dalla propria attività (di natura commerciale e di trading), accentra le richieste di copertura in strumenti derivati della Direzione Midstream Eni, garantendo i servizi di execution nell’ambito dei mercati di riferimento.

Anche a seguito della liquidità riveniente dalla cessione del Gruppo Snam, Eni ha definito la costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità nel rispetto di quanto definito nel Piano Finanziario in quanto a salvaguardia del capitale, disponibilità della liquidità e ottimizzazione del rendimento della liquidità strategica. L’attività di gestione della liquidità strategica ha determinato per Eni una nuova tipologia di rischio di mercato, il rischio di prezzo della liquidità strategica: tale fattispecie di rischio è riconducibile all’attività di gestione della liquidità strategica realizzata tramite operazioni in conto proprio in ottica di ottimizzazione finanziaria del rendimento, pur nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati e con gli obiettivi di tutela del capitale e disponibilità immediata della liquidità.

Le quattro tipologie di rischio di mercato, le cui politiche di gestione e di controllo sono state sopra sintetizzate, presentano le caratteristiche di seguito specificate.

Rischio di tasso di cambio

L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività dell’impresa in valute diverse dall’euro (principalmente il dollaro USA) e determina impatti: sul risultato economico individuale per effetto della differente significatività di costi e ricavi denominati in valuta rispetto al momento in cui sono state definite le condizioni di prezzo (rischio economico) e per effetto della conversione di crediti/debiti commerciali o finanziari denominati in valuta (rischio transattivo); sul bilancio consolidato (risultato economico e patrimonio netto) per effetto della conversione di attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall’euro. In generale, un apprezzamento del dollaro USA rispetto all’euro ha un effetto positivo sull’utile operativo di Eni e viceversa. L’obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di cambio transattivo e l’ottimizzazione del rischio di cambio economico connesso al rischio prezzo commodity; il rischio derivante dalla maturazione del reddito d’esercizio in divisa oppure dalla conversione delle attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall’euro non è di norma oggetto di copertura, salvo diversa valutazione specifica. Eni centralizza la gestione del rischio di tasso di cambio, compensando le esposizioni di segno opposto derivanti dalle diverse attività di business coinvolte e coprendo con il mercato l’esposizione residua, massimizzando i benefici derivanti dal netting. Al fine di gestire l’esposizione residua, le “Linee di indirizzo” ammettono l’utilizzo di differenti tipologie di strumenti derivati (in particolare swap e forward, nonché opzioni su valute). Per quanto attiene la valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su tassi di cambio, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici. Il VaR derivante dall’accentramento sulle Strutture di Finanza Operativa di posizioni a rischio tasso di cambio di Eni viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l’approccio parametrico (varianza/covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.

Rischio di tasso d’interesse

Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria definiti e approvati nel “Piano Finanziario”. Le Strutture di Finanza Operativa, in funzione del modello di finanza accentrata, raccolgono i fabbisogni finanziari Eni e gestiscono le posizioni rivenienti, ivi incluse le operazioni di carattere strutturale, in coerenza con gli obiettivi del “Piano Finanziario” e garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti. Eni utilizza contratti derivati su tasso di interesse, in particolare Interest Rate Swap, per gestire il bilanciamento tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile. Per quanto attiene alla valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su tassi di interesse, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici. Il VaR derivante da posizioni a rischio tasso di interesse viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l’approccio parametrico (varianza/covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.

Rischio di prezzo delle commodity

Il rischio di prezzo delle commodity è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo delle materie prime e dei prodotti di base producano significative variazioni dei margini operativi di Eni, determinando un impatto sul risultato economico, tale da compromettere gli obiettivi definiti nel piano quadriennale e nel budget. Il rischio di prezzo delle commodity è riconducibile alle seguenti categorie di esposizione:

  1. esposizione strategica: esposizioni identificate direttamente dal CdA in quanto frutto di scelte strategiche di investimento o al di fuori dell’orizzonte di pianificazione del rischio. Includono ad esempio le esposizioni associate al programma di produzione delle riserve certe e probabili, i contratti a lungo termine di approvvigionamento gas per la parte non bilanciata da contratti di vendita (già stipulati o previsti), la porzione del margine di raffinazione che il CdA identifica come esposizione di natura strategica (i volumi rimanenti possono essere allocati alla gestione attiva del margine stesso o alle attività di asset backed hedging) e le scorte obbligatorie minime;
  2. esposizione commerciale: tale tipologia di esposizioni include le componenti contrattualizzate collegate alle attività commerciali/industriali e, qualora connesse ad impegni di take or pay, le componenti non contrattualizzate afferenti l’orizzonte temporale del piano quadriennale e del budget e le relative eventuali operazioni di gestione del rischio. Le esposizioni commerciali sono connotate dalla presenza di attività di gestione sistematica del rischio svolte sulla base di logiche rischio/rendimento tramite l’implementazione di una o più strategie e sono soggette a limiti di rischio specifici (VaR, Stop Loss). All’interno delle esposizioni commerciali si individuano in particolare le esposizioni oggetto di asset backed hedging, derivanti dalla flessibilità/opzionalità degli asset;
  3. esposizione di trading proprietario: operazioni attuate in conto proprio in ottica opportunistica nel breve termine e normalmente non finalizzate alla delivery, sia nell’ambito dei mercati fisici, sia dei mercati finanziari, con l’obiettivo di ottenere un profitto al verificarsi di un’aspettativa favorevole di mercato, nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati (VaR, Stop Loss). Rientrano nelle esposizioni di trading proprietario le attività di origination qualora queste non siano collegabili ad asset fisici o contrattuali.

Il rischio strategico non è oggetto di sistematica attività di gestione/copertura che è eventualmente effettuata solo in particolari condizioni aziendali o di mercato. Lo svolgimento di attività di hedging del rischio strategico, dato il carattere di straordinarietà, è demandato al top management. Tale fattispecie è oggetto di misurazione e monitoraggio ma non è soggetta a specifici limiti di rischio. Previa autorizzazione da parte del CdA, le esposizioni collegate al rischio strategico possono essere impiegate in combinazione ad altre esposizioni di natura commerciale al fine di sfruttare opportunità di naturale compensazione tra i rischi (Natural Hedge) e ridurre conseguentemente il ricorso agli strumenti derivati (attivando pertanto logiche di mercato interno).

Per quanto riguarda le esposizioni di natura commerciale, l’obiettivo di risk management Eni è l’ottimizzazione delle attività “core” nel perseguimento degli obiettivi di stabilità dei risultati economici. Le singole Business Unit trasferiscono all’unità di Portfolio Management (Direzione Midstream) il rischio prezzo delle commodity e il connesso rischio cambio economico associato alla propria esposizione; l’unità di Portfolio Management assicura la gestione delle posizioni rivenienti ottimizzando le opportunità di netting e gestendo lo sbilancio sul mercato, per mezzo dell’unità di Trading (Eni Trading & Shipping), per la gestione del rischio commodity, e delle competenti funzioni di finanza operativa, per la gestione del collegato rischio cambio. Per la gestione del rischio prezzo delle commodity derivante dall’esposizione commerciale, Eni utilizza strumenti derivati negoziati nei mercati organizzati ICE e NYMEX (futures) e strumenti derivati negoziati sui circuiti Over The Counter (in particolare contratti swap, forward, Contracts for Differences e opzioni su commodity) con sottostante greggio, gas, prodotti petroliferi o energia elettrica. Per quanto attiene alla valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su commodity, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici o da operatori specifici del settore. Il VaR derivante dalle posizioni delle business unit esposte a rischio commodity viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l’approccio della simulazione storica ponderata, adottando un livello di confidenza pari al 95% e un holding period di un giorno.

Rischio di prezzo della liquidità strategica

Il rischio di mercato riveniente dall’attività di gestione della porzione di riserva di liquidità denominata “liquidità strategica” è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo degli strumenti investiti (obbligazioni, strumenti di money market e fondi comuni di investimento) influiscano sul valore degli stessi quando sono valutati in bilancio al fair value. Al fine di regolare l’attività di investimento della liquidità strategica, Eni ha definito una specifica politica di investimento con obiettivi e vincoli, definiti in termini di attività finanziarie investibili e limiti operativi, e principi di governance che regolano la gestione e i sistemi di controllo.

La costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità si propone principalmente di rispondere ai seguenti obiettivi:

  1. garanzia di flessibilità finanziaria. La liquidità deve consentire a Eni di poter far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie);
  2. mantenimento/miglioramento dell’attuale classe di rating attraverso il rafforzamento della struttura patrimoniale e la contestuale disponibilità di una riserva di liquidità che consentano di soddisfare i requisiti delle agenzie di rating.

L’attività di gestione della liquidità strategica è sottoposta a una struttura di limiti in termini di VaR (calcolato con la metodologia della simulazione storica con holding period 1 giorno e intervallo di confidenza pari al 99° percentile), Stop Loss e altri limiti operativi in termini di concentrazione, duration, classe di rating, liquidità e strumenti investibili. In nessun caso è permesso il ricorso alla leva finanziaria o la vendita allo scoperto. L’operatività della gestione ha avuto inizio nel secondo semestre.

La seguente tabella riporta i valori registrati nel 2013 in termini di VaR (raffrontati con quelli dell’esercizio 2012) per quanto attiene ai rischi tasso di interesse e di cambio, nella prima parte, nonché al rischio di prezzo delle commodity (aggregato per tipologia di esposizione) e a quello della liquidità strategica.

(Value at Risk – approccio parametrico varianze/covarianze; holding period: 20 giorni; intervallo di confidenza: 99%)

 

2012

2013

(€ milioni)

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

(1)

I valori relativi al VaR di tasso di interesse e di cambio si riferiscono alla sola Finanza operativa Eni Corporate.

Tasso di interesse (1)

7,96

1,00

2,35

1,40

2,88

0,98

1,52

1,70

Tasso di cambio

1,06

0,01

0,14

0,05

0,22

0,01

0,05

0,07

(Value at Risk – approccio simulazione storica ponderata; holding period: 1 giorno; intervallo di confidenza: 95%)

 

2012

2013

(€ milioni)

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

(1)

L’area oil, prodotti consiste nella Divisione Refining & Marketing di Eni SpA.

(2)

L’area Gas & Power consiste nella Divisione Gas & Power di Eni SpA.

Portfolio Management oil & products (1)

9,78

0,37

4,30

0,37

3,37

0,02

0,49

0,51

Portfolio Management Gas & Power (2)

66,26

30,15

43,67

30,76

104,88

25,24

54,33

64,08

 

2012

2013

(€ milioni)

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

Massimo

Minimo

Media

Fine periodo

(1)

L’operatività della gestione del portafoglio di liquidità strategica è iniziata a luglio 2013.

Liquidità strategica (1)

 

 

 

 

1,07

0,32

0,89

0,92

Rischio credito

Il rischio credito rappresenta l’esposizione dell’impresa a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte. Eni approccia con policy differenziate i rischi riferiti a controparti per transazioni commerciali, rispetto a quelli riferiti a controparti per transazioni finanziarie, in funzione anche, per quanto attiene a questi ultimi, del modello di finanza accentrato adottato. Relativamente al rischio di controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni specialistiche corporate di finanza e amministrazione dedicate, sulla base di procedure formalizzate di valutazione e di affidamento dei partner commerciali, ivi comprese le attività di recupero crediti e dell’eventuale gestione del contenzioso. A livello corporate vengono definiti gli indirizzi e le metodologie per la quantificazione e il controllo della rischiosità del cliente. Per quanto attiene al rischio di controparte finanziaria derivante dall’impiego della liquidità corrente e strategica, dalle posizioni in contratti derivati e da transazioni con sottostante fisico con controparti finanziarie, le sopra indicate “Linee di indirizzo” individuano come obiettivo di risk management l’ottimizzazione del profilo di rischio nel perseguimento degli obiettivi operativi. I limiti massimi di rischio sono espressi in termini di massimo affidamento per classi di controparti, definite a livello di Consiglio di Amministrazione e basate sul rating fornito dalle principali agenzie. Il rischio è gestito dalla funzione di finanza operativa e da Eni Trading & Shipping per l’attività in derivati su commodity nonché dalle società e aree di business limitatamente alle operazioni su fisico con controparti finanziarie, in coerenza con il modello di finanza accentrata. Nell’ambito dei massimali definiti per classe di rating, sono individuati per ciascuna struttura operativa gli elenchi nominativi delle controparti abilitate, assegnando a ciascuna un limite massimo di affidamento, che viene monitorato e controllato giornalmente.

Rischio di liquidità

Il rischio liquidità è il rischio che l’impresa non sia in grado di rispettare gli impegni di pagamento a causa della difficoltà di reperire fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk). La conseguenza del verificarsi di detto evento è un impatto negativo sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio la continuità aziendale. L’obiettivo di risk management Eni è quello di porre in essere, nell’ambito del “Piano Finanziario”, una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business e con i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione (in termini di livello percentuale massimo di leverage, livello percentuale minimo del rapporto tra indebitamento a medio/lungo termine su indebitamento totale e di quello tra indebitamento a tasso fisso sull’indebitamento a medio/lungo termine e di livello minimo della Riserva di liquidità), garantisca a Eni un ammontare adeguato di risorse prontamente disponibili. A tal fine, Eni mantiene un significativo ammontare di Riserva di liquidità (attivi finanziari più linee di credito committed), finalizzata a (a) fronteggiare identificati fattori di rischio che potrebbero alterare significativamente i cash flow previsti nel Piano Finanziario (es. modifiche di scenario e/o dei volumi di produzione, ritardi nell’esecuzione di dismissioni, effettuazione di acquisizioni opportunistiche), (b) assicurare l’integrale copertura del debito a breve termine e la copertura del debito a medio lungo termine scadente in un orizzonte temporale di 24 mesi, anche nel caso di restrizioni all’accesso al credito, (c) assicurare la disponibilità di un adeguato livello di elasticità operativa per i programmi di sviluppo Eni. Lo stock di attivi finanziari è impiegato in strumenti finanziari a breve termine e alta liquidabilità, privilegiando un profilo di rischio molto contenuto.

Allo stato attuale, la Società ritiene, attraverso la disponibilità di attivi finanziari e di linee di credito, nonché l’accesso tramite il sistema creditizio e i mercati dei capitali a un’ampia gamma di tipologie di finanziamento a costi competitivi, di disporre di fonti di finanziamento adeguate a soddisfare le prevedibili necessità finanziarie.

Nel 2013 sono stati emessi complessivamente bond per €4,2 miliardi, di cui €3,0 miliardi di EMTN e €1,2 miliardi di prestito obbligazionario convertibile in azioni Snam.

Al 31 dicembre 2013, Eni SpA dispone di linee di credito non utilizzate a breve termine di €13,78 miliardi, di cui €2,1 miliardi committed gestite direttamente dalla funzione finanza di gruppo. Le linee di credito a lungo termine committed, pari a €4,7 miliardi, risultano tutte disponibili; i relativi contratti prevedono interessi e commissioni di mancato utilizzo, negoziati sulla base delle normali condizioni di mercato.

Nelle tavole che seguono sono rappresentati gli ammontari di pagamenti, contrattualmente dovuti, relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi, nonché il timing degli esborsi a fronte dei debiti commerciali e diversi.

In aggiunta ai debiti finanziari e commerciali rappresentati nello stato patrimoniale, Eni ha in essere un insieme di obbligazioni contrattuali il cui adempimento comporterà l’effettuazione di pagamenti negli esercizi futuri.

Pagamenti futuri a fronte di passività finanziarie, debiti commerciali e altri debiti

Nella tavola che segue sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi.

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

2013

2014

2015

2016

2017

Oltre

Totale

31.12.2012

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie a lungo termine

2.321

1.868

3.326

2.045

2.706

6.883

19.149

Passività finanziarie a breve termine

4.750

 

 

 

 

 

4.750

Passività per strumenti finanziari derivati

732

141

129

 

30

260

1.292

 

7.803

2.009

3.455

2.045

2.736

7.143

25.191

Interessi su debiti finanziari

754

614

523

465

384

952

3.692

Garanzie finanziarie

129

 

 

 

 

 

129

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

2014

2015

2016

2017

2018

Oltre

Totale

31.12.2013

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie a lungo termine

1.926

3.143

3.076

2.710

1.102

8.452

20.409

Passività finanziarie a breve termine

4.495

 

 

 

 

 

4.495

Passività per strumenti finanziari derivati

961

256

3

26

22

124

1.392

 

7.382

3.399

3.079

2.736

1.124

8.576

26.296

Interessi su debiti finanziari

693

618

568

481

359

1.215

3.934

Garanzie finanziarie

97

 

 

 

 

 

97

Nella tavola che segue è rappresentato il timing degli esborsi a fronte dei debiti commerciali e altri debiti:

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

2013

2014-2017

Oltre

Totale

31.12.2012

 

 

 

 

Debiti commerciali

7.765

1

2

7.768

Altri debiti

1.441

 

 

1.441

 

9.206

1

2

9.209

 

 

 

 

 

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

2014

2015-2018

Oltre

Totale

31.12.2013

 

 

 

 

Debiti commerciali

7.317

 

2

7.319

Altri debiti

748

50

 

798

 

8.065

50

2

8.117

Pagamenti futuri a fronte di obbligazioni contrattuali

In aggiunta ai debiti finanziari e commerciali rappresentati nello stato patrimoniale, Eni ha in essere un insieme di obbligazioni contrattuali il cui adempimento comporterà l’effettuazione di pagamenti negli esercizi futuri. Le principali obbligazioni contrattuali sono relative ai contratti take-or-pay della Divisione Gas & Power in base ai quali Eni ha l’obbligo di ritirare volumi minimi di gas o di pagare un ammontare equivalente di denaro con la possibilità di ritirare i volumi sottostanti negli esercizi successivi. Gli ammontari dovuti sono stati calcolati sulla base delle assunzioni di prezzo di acquisto del gas e dei servizi formulate nel piano industriale quadriennale approvato dalla Direzione Aziendale e per gli esercizi successivi sulla base delle assunzioni di lungo termine del management. Nella tabella che segue sono rappresentati i pagamenti non attualizzati dovuti da Eni negli esercizi futuri a fronte delle principali obbligazioni contrattuali in essere.

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

2014

2015

2016

2017

2018

Oltre

Totale

(a)

I contratti di leasing operativo riguardano principalmente immobili per ufficio.

(b)

Il fondo abbandono e ripristino siti accoglie principalmente i costi che si presume di sostenere al termine dell’attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti.

(c)

Riguardano impegni di acquisto di beni e servizi vincolanti per legge.

Contratti di leasing operativo non annullabili (a)

120

96

71

62

60

7

416

Costi di abbandono e ripristino siti (b)

 

4

13

15

38

3.442

3.512

Costi relativi a fondi ambientali

164

100

77

72

82

234

729

Impegni di acquisto

16.004

15.906

13.991

13.127

12.350

117.608

188.986

- Gas (c)

 

 

 

 

 

 

 

Take-or-pay

13.999

14.521

12.660

11.824

11.313

114.063

178.380

Ship-or-pay

2.005

1.385

1.331

1.303

1.037

3.545

10.606

Altri impegni, di cui:

 

 

 

 

 

 

 

Memorandum di intenti Val d’Agri

3

3

3

3

3

143

158

Totale

16.291

16.109

14.155

13.279

12.533

121.434

193.801

Impegni per investimenti

Nel prossimo quadriennio Eni SpA prevede di effettuare un programma di investimenti tecnici di circa €4,2 miliardi. Nella tabella che segue sono rappresentati con riferimento alla data di bilancio gli investimenti a vita intera relativi ai progetti committed di maggiori dimensioni. Un progetto è considerato committed quando ha ottenuto le necessarie approvazioni da parte del management e per il quale normalmente sono stati già collocati o sono in fase di finalizzazione i contratti di procurement.

 

 

Anni di scadenza

(€ milioni)

 

2014

2015

2016

2017

2018 e oltre

Totale

Impegni per major projects

 

185

277

322

235

47

1.066

Impegni per altri investimenti

 

1.478

851

505

368

112

3.314

 

 

1.663

1.128

827

603

159

4.380

Altre informazioni sugli strumenti finanziari

Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:

 

2012

2013

 

 

Proventi (oneri) rilevati a

 

Proventi (oneri) rilevati a

(€ milioni)

Valore di iscrizione

Conto economico

Patrimonio netto

Valore di iscrizione

Conto economico

Patrimonio netto

(a)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli “Altri proventi (oneri) operativi” per €193 milioni di oneri (oneri per €172 milioni nel 2012) e nei “Proventi (oneri) finanziari” per €74 milioni di oneri (oneri per €240 milioni nel 2012).

(b)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei “Altri Proventi (oneri) operativi”(proventi per €25 milioni) e nei “Proventi (oneri) finanziari” (oneri per €17 milioni).

(c)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei “Proventi (oneri) finanziari”.

(d)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei “Proventi (oneri) su partecipazioni”.

(e)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli “Acquisti prestazioni di servizi e costi diversi” per €277 milioni di oneri (oneri per €111 milioni nel 2012) (svalutazioni al netto degli utilizzi) e nei “Proventi (oneri) finanziari” per le differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio per €3 milioni di oneri (oneri per €17 milioni nel 2012).

(f)

Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei “Proventi (oneri) finanziari” per le differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio.

Strumenti finanziari di negoziazione:

 

 

 

 

 

 

- Strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading (a)

(149)

(412)

 

(282)

(267)

 

- Strumenti finanziari derivati di copertura CFH (b)

(11)

(1)

(80)

(191)

8

(227)

Strumenti finanziari da detenersi sino alla scadenza:

 

 

 

 

 

 

- Titoli

20

 

 

20

 

 

Strumenti finanziari destinati al trading:

 

 

 

 

 

 

- Titoli (c)

 

 

 

5.004

4

 

Partecipazioni valutate al fair value:

 

 

 

 

 

 

- Altre imprese disponibili per la vendita (d)

4.782

2.907

141

2.770

168

11

Crediti e debiti e altre attività/passività valutate al costo ammortizzato

 

 

 

 

 

 

- Crediti commerciali e altri crediti (e)

13.471

(128)

 

13.073

(280)

 

- Crediti finanziari (c)

12.200

3.228

 

8.687

1.547

 

- Debiti commerciali e altri debiti (f)

(9.675)

(69)

 

(8.483)

76

 

- Debiti finanziari (c)

(24.289)

(3.583)

 

(25.208)

(2.088)

 

Informazioni sulle valutazioni al fair value

Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività valutate al fair value nello schema di stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:

  1. Livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;
  2. Livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);
  3. Livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.

In relazione a quanto sopra le attività e passività valutate al fair value al 31 dicembre 2013 di Eni SpA sono classificate:

 

2012

2013

(€ milioni)

Livello 1

Livello 2

Livello 1

Livello 2

Attività correnti:

 

 

 

 

Attività finanziarie destinate al trading

 

 

4.461

543

Rimanenze – Certificati bianchi

19

 

20

 

Strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading

 

482

 

589

Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge

 

29

 

14

Attività non correnti:

 

 

 

 

Altre partecipazioni valutate al fair value

4.782

 

2.770

 

Altre attività finanziarie – Titoli

20

 

20

 

Strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading

 

454

 

310

Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge

 

3

 

6

Passività correnti:

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading

 

576

 

751

Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge

 

30

 

210

Passività correnti:

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading

 

509

 

430

Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge

 

13

 

1

Nel corso dell’esercizio 2013 non vi sono stati trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value.

Contenziosi

Eni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Sulla base delle informazioni attualmente a disposizione, e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, Eni SpA ritiene che tali procedimenti e azioni non determineranno effetti negativi rilevanti sul bilancio di esercizio. Per una sintesi dei procedimenti più significativi riguardanti Eni SpA si rinvia al paragrafo “Garanzie, impegni e rischi – Contenziosi” delle Note al bilancio consolidato. Per tali contenziosi, come indicato nelle note al bilancio consolidato, salva diversa indicazione non è stato effettuato alcuno stanziamento perché Eni SpA ritiene improbabile un esito sfavorevole dei procedimenti, ovvero perché l’ammontare dello stanziamento non è stimabile in modo attendibile.

Regolamentazione in materia ambientale

Si rinvia al paragrafo “Garanzie, impegni e rischi – Regolamentazione in materia ambientale” delle Note al bilancio consolidato. Con riferimento allo Schema Europeo di Emissions Trading (ETS), nell’esercizio 2013, a fronte di 5,01 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessa in atmosfera, sono stati assegnati 4,55 milioni di permessi di emissione. Considerando anche il surplus del 2012, pari a 0,34 milioni, si registra un deficit di permessi – rispetto al fabbisogno – di circa 0,12 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il deficit è stato colmato mediante ricorso al mercato interno Eni.