Emissioni in atmosfera

 

 

2011

2012

2013

(a)

Il dato è parte delle spese e investimenti ambientali riportati nel prospetto "Il sistema di gestione ambientale".

Emissioni di NOx (ossidi di azoto)

(ton NO2eq)

97.114

115.571

101.832

Emissioni di NOx/produzione lorda di idrocarburi 100% operata (E&P)

(ton NO2eq/ktep)

0,486

0,571

0,538

Emissioni di NOx/kWheq (EniPower)

(g NO2eq/kWheq)

0,162

0,155

0,158

Emissioni di NOx/uEDC (Raffinerie R&M)

(ton NO2eq/kbbl/SD)

1,14

1,11

0,91

Emissioni di SOx (ossidi di zolfo)

(ton SO2eq)

37.943

30.137

27.949

Emissioni di SOx/produzione lorda di idrocarburi 100% operata (E&P)

(ton SO2eq/ktep)

0,055

0,044

0,091

Emissioni di SOx/kWheq (EniPower)

(g SO2eq/kWheq)

0,037

0,027

0,017

Emissioni di SOx/uEDC (Raffinerie R&M)

(ton SO2eq/kbbl/SD)

3,93

3,22

2,19

Emissioni di NMVOC (Non Methan Volatile Organic Compounds)

(ton)

46.228

48.702

43.536

Emissioni di PST (Particolato Sospeso Totale)

 

3.297

3.548

2.848

Spese e investimenti protezione aria (a)

(migliaia di euro)

46.736

56.882

69.153

- di cui spese correnti

 

16.608

15.795

20.707

- di cui investimenti

 

30.128

41.087

48.446

Nel 2013 le emissioni di NOx si sono ridotte complessivamente dell’11,9% rispetto al 2012, grazie al contributo di tutte le aree di business (in particolare, -13,7% nel settore E&P, -26,1% nel settore G&P e -23,1% nel settore R&M). Il settore E&P, a cui è riconducibile più del 60% del dato consolidato Eni, ha ridotto le proprie emissioni di oltre 9.700 tonnellate, grazie alla variazione del fuel mix utilizzato in diversi Paesi (Indonesia, Kazakhstan, Ecuador e Nigeria) con conseguente miglioramento anche dell’indice di emissione per unità di prodotto (-5,9%). Il settore della raffinazione ha migliorato sensibilmente la propria performance (-17,9% la riduzione registrata dall’indice di emissione), in particolare grazie ai progetti in corso presso le Raffinerie di Sannazzaro e Gela che a regime determineranno un beneficio di mancata emissione di NOx di circa 110 t/a.

Nel settore della generazione elettrica, dove grazie alla piena operatività a regime dei bruciatori VeLoNOx, le emissioni di NOx si sono ridotte di oltre il 20%, l’indice di emissione per unità di prodotto non è in calo (+1,5%), a causa di fermate non programmate in alcuni impianti e, per esigenze di mercato, alla marcia non a pieno ritmo dei cicli combinati.

Nel 2013 le emissioni totali di SOx si sono ridotte del 7,3% rispetto al 2012. All’andamento in calo hanno contribuito principalmente i settori raffinazione (-6.186 tonnellate), chimica (-661 tonnellate) e G&P (-393 tonnellate), mentre presentano trend in crescita E&P (+5.028 tonnellate) e I&C (+91 tonnellate).

Nel settore raffinazione, che contribuisce per circa il 38% al dato consolidato Eni, gli andamenti in calo (-36,4% rispetto al 2012 per le emissioni e -32% per l’indice riferito alla produzione) sono da attribuirsi sia alle minori lavorazioni nelle raffinerie, sia alla variazione del mix di combustibili (maggior utilizzo di gas naturale nelle raffinerie e conseguente minor utilizzo di olio combustibile e di coke), nonché a interventi di risparmio energetico. Sulla performance positiva ha inoltre influito l’intervento, realizzato presso la Raffineria di Gela, di interconnessione del camino quadricanne con il camino SNOx che ha permesso di massimizzare l’invio dei fumi a quest’ultimo. Sempre nella Raffineria di Gela è prevista la realizzazione di una nuova unità SRU con beneficio atteso a regime di mancata emissione di SOx di circa 740 t/a.

Nel settore E&P l’incremento delle emissioni di SOx rispetto al 2012 (sia in valore assoluto sia rispetto all’unità di prodotto) è riconducibile principalmente al contributo libico, risultato non completamente rendicontato nel corso del 2012 in relazione alla difficile situazione del Paese e, secondariamente, alla controllata Agip Karachaganak (Kazakhstan) per una maggiore precisione nella stima delle emissioni.

Le emissioni di NMVOC e PST sono calate rispettivamente del 10,6% e del 19,7% rispetto al 2012. Gli andamenti sono riconducibili principalmente al settore E&P in ragione della riduzione del flaring. Sulla diminuzione dei composti organici volatili influiscono inoltre le minori movimentazioni di prodotti petroliferi nel settore R&M e gli interventi specifici realizzati presso gli Stabilimenti petrolchimici di Mantova e Dunkerque.