Le bonifiche

 

 

2011

2012

2013

(a)

Il dato è parte delle spese e investimenti ambientali riportati nel prospetto “Il Sistema di Gestione Ambientale”.

Rifiuti da attività di bonifica prodotti

(ton)

10.852.410

10.102.297

11.976.764

- di cui pericolosi

 

2.886.996

3.754.056

3.968.183

- di cui non pericolosi

 

7.965.414

6.348.241

7.345.262

Spese e investimenti bonifiche suolo e falda (a)

(migliaia di euro)

336.525

197.468

193.977

- di cui spese correnti

 

271.582

182.112

186.014

- di cui investimenti

 

64.943

15.356

7.963

In Italia Eni è presente in 17 Siti di Interesse Nazionale dove è in corso un procedimento di bonifica e i procedimenti aperti sul territorio nazionale sono oltre 900; risulta evidente l’estrema variabilità di scala delle problematiche connesse all’attività di bonifica che coinvolge da una parte le raffinerie, i petrochimici e le aree pozzo e dall’altra i punti vendita carburanti.

Le attività di bonifica più impattanti sono realizzate principalmente da Syndial, società dedicata alla bonifica dei siti contaminati dismessi (63% delle spese nel 2013), seguita da R&M (22%) e dal comparto della Chimica (12%).

La spesa complessiva per le bonifiche nel 2013 è sostanzialmente in linea con quella dell’anno precedente, che aveva registrato una flessione sensibile rispetto al 2011 in relazione a ritardi nella concessione di alcune autorizzazioni preliminari da parte delle Pubblica Amministrazione, impattando sulle attività di Syndial.

Le attività del 2013 si sono focalizzate nella maintenance dei risanamenti in corso nei maggiori Siti (Gela, Priolo, Assemini, Porto Marghera). Syndial ha avviato l’applicazione dei principi della bonifica sostenibile (utilizzando l’applicativo in house “Sustainable Assessment Framework”) per la valutazione dei progetti di Ravenna, Brindisi e Porto Torres. Un esempio di applicazione già attiva dei principi di sostenibilità a cui tutte le unità di business si stanno approcciando, è l’avvio della produzione di energia elettrica da fonte solare dall’impianto EniPower realizzato sull’ex discarica fosfogessi di Gela, che permette notevoli risparmi di risorse e la riduzione di circa 4.500 tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica.

In R&M è proseguito l’impegno nella gestione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica sia nel comparto commerciale (punti vendita carburanti) sia in quello industriale. Fra le attività di rilievo, a Taranto è stata completata l’installazione dei sistemi di bonifica e gli scavi di bonifica presso l’area parco serbatoi della raffineria.

Nel settore Chimica sono proseguite le attività di bonifica sui siti con progetti approvati; in particolare a Sarroch verrà testata la tecnologia IWS (In Well Stripping) come prima fase del progetto di bonifica della falda, che comporterà la riduzione degli scarichi in corpo idrico superficiale. Presso lo Stabilimento di Ferrara si è concluso positivamente l’iter di bonifica delle matrici superficiali dei terreni e delle acque di impregnazione: questo progetto è tra i più importanti e unici in Italia per estensione delle aree investite dalla bonifica all’interno di uno stabilimento petrolchimico.

E&P è impegnata sul fronte delle bonifiche sia in Italia sia all’estero dove, oltre alla conclusione delle attività nel Sito di Abu-Rudeis/Belayim (Egitto) e al follow up delle attività di bonifica di due “burning pit” in Congo, è in atto in Nigeria un progetto per l’esecuzione di prove pilota con tecnologia “Thermal Desorption e Three Phase Recovery” atte a verificare un’alternativa maggiormente sostenibile all’adozione diffusa della “enhanced natural attenuation” nella Regione.

Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti da bonifica, il 95% dei volumi prodotti si riferisce alle acque di falda inquinate, in leggero aumento rispetto all’anno precedente in ragione della portata a regime degli impianti TAF (trattamenti acque di falda) gestiti prevalentemente da Syndial che ha realizzato iniziative di recupero come la produzione di acqua demi a valle dell’impianto TAF di Assemini per riutilizzo all’interno del ciclo produttivo o il passaggio delle acque trattate dal TAF di Brindisi a EniPower per uso industriale.

È prevista inoltre, la finalizzazione del progetto che prevede l’immissione di una parte delle acque trattate dal TAF di Priolo nella rete di acqua industriale a servizio delle attività produttive del sito multi societario, (la restante parte sarà utilizzata nella barriera della falda sottostante l’area ERG/MED) e l’ottimizzazione energetica degli impianti TAF, al fine di migliorare i processi e ridurre il consumo di materie prime ed energia. I TAF operativi in Sicilia possono trattare acque di falda altamente contaminate con efficienze di bonifica uniche al mondo per la qualità delle acque risultanti dalla bonifica.