Nel settore di accesso all’acqua, l’utilizzo dell’energia elettrica per alimentare le pompe dei pozzi d’acqua, permette di alleggerire il peso dell’attività di approvvigionamento dell’acqua, sia in termini di tempo che di distanze da percorrere, soprattutto per le donne e per le bambine delle comunità rurali interessate dal Progetto Hinda. L’elettrificazione di centri di salute permette la conservazione dei vaccini e dei medicinali in frigoriferi, di operare e di sterilizzare attrezzature e strumenti, di fornire cure e interventi nelle ore serali.


L’accesso all’energia permette l’utilizzo di mezzi di comunicazione di massa moderni per la sensibilizzazione alla lotta contro HIV/AIDS ed altre malattie prevenibili attraverso un’adeguata informazione.

Mozambico>

Anche in Mozambico, nell’ambito di accordi con le autorità del Paese, eni ha sottoscritto nel 2013 l’impegno per la costruzione di una centrale elettrica da 75 MW nella provincia di Cabo Delgado. Ciò rappresenta un primo passo in un quadro più ampio di cooperazione per l’accesso all’energia, che comprende studi per verificare la possibilità e le condizioni per la realizzazione di progetti di elettrificazione anche off-grid per le comunità. In collaborazione con The Earth Institute, eni ha realizzato uno studio per l’eventuale applicazione nelle aree remote del Paese, di servizi di accesso all’energia affidabili, alimentati dalla combinazione di diverse fonti energetiche (rinnovabili e non).

L’accesso all’energia è valutato come fattore chiave per l’avanzamento degli obiettivi di sviluppo nei settori educazione, salute e agricoltura. Nel 2013 eni ha speso 1,5 milioni di euro per interventi a favore dell’accesso all’energia nell’ambito dei progetti sociali a favore delle comunità.