Nel periodo 2011-2012 eni ha commissionato attività di ricerca tecnologica a supporto del proprio business a circa 100 istituti, di cui il 33% localizzato in Italia.


L’impegno complessivo, sotteso dai 274 contratti di collaborazione attivi, ammonta a circa 120 milioni di euro, che riguardano per il 40% della spesa Università e Centri di Ricerca italiani, per il restante 60% enti esteri.

L’impegno di eni per una crescita sostenibile del business energetico si concentra soprattutto sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche che favoriscano l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare dell’energia solare e delle biomasse non in competizione con il settore alimentare.

Nel quadro della crescente domanda energetica mondiale, le fonti rinnovabili rappresentano da un lato un apporto di energia verde, che non intacca le fonti fossili tradizionali; dall’altro un’utile fonte energetica addizionale. Ad oggi questo settore è in espansione, soprattutto nelle aree in cui sono attive forme di incentivazione allo sviluppo: in generale si punta a tecnologie self-sustaining dal punto di vista economico, ambientale e sociale.

eni punta a sviluppare tecnologie radicalmente innovative, sostenibili e competitive, finalizzate alla produzione di energia elettrica e vettori energetici da fonti rinnovabili e di biocomponenti per la chimica e l’upstream. Nel campo dell’energia solare eni nel medio termine si è posta l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la durata delle celle solari di nuova generazione, ad esempio quelle organiche, e di sviluppare materiali foto luminescenti ad alta efficienza, integrabili negli elementi architettonici degli edifici.

Portafoglio brevettuale eni SpA (n° brevetti)
Portafoglio brevettuale eni SpA (n° brevetti) (Grafico a barre)

Nel lungo termine si propone di aumentare la competitività dell’energia elettrica prodotta per via fotovoltaica rispetto alle fonti fossili mediante tecnologie completamente innovative. Nell’ambito dei biocomponenti, nel medio termine eni punta alla produzione di biocarburanti derivati da rifiuti urbani e industriali e dalla conversione delle biomasse cellulosiche con l’obiettivo di ottenere vettori energetici che ottemperino pienamente agli stringenti criteri di sostenibilità stabiliti in materia dall’Unione Europea. Nel lungo termine si propone sia di rendere competitivo il processo di produzione di bio-oli da biomasse alternative alla fonte fossile, sia di sviluppare tecnologie di biologia sintetica per produrre nuovi biocarburanti e intermedi per la chimica.