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LLettera agli azionisti
Nel 2017 abbiamo conseguito risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società in grado di creare valore anche nei momenti di mercato più difficili quali quelli vissuti negli ultimi tre anni, fra i più severi che abbiano mai interessato l’industria petrolifera.
In questi tre anni siamo cresciuti nel nostro business più importante, l’upstream, abbiamo sostanzialmente completato il processo di ristrutturazione dei business mid-downstream che nel passato sono stati fonte di perdite e di assorbimenti di cassa e, infine, abbiamo rafforzato la nostra struttura patrimoniale e finanziaria.
I risultati ottenuti ci hanno consentito di ridurre a 57 $/bl il prezzo Brent al quale Eni è in grado di autofinanziare gli investimenti e i dividendi, circa la metà di quello che è stato necessario nel 2014 per analoga copertura.
Ne consegue che l’Eni di oggi è molto più “resilient” in caso di scenari penalizzanti mentre sarà in grado di generare maggiori risultati e flussi di cassa qualora i prezzi godessero di una ripresa.
Il rafforzamento dell’upstream è stato sostenuto da un’esplorazione di successo che per il decimo anno consecutivo ha ottenuto risultati eccellenti, dimostrando ancora una volta la qualità delle nostre competenze e del nostro know-how. Abbiamo aggiunto 1 miliardo di boe equity al nostro portafoglio, di cui 800 milioni di boe da esplorazione, al costo competitivo di circa 1 $/barile. Dal 2014 abbiamo incrementato di oltre 4 miliardi di boe la nostra resource base, pari a circa 2 volte la produzione cumulata del periodo.
L’effort esplorativo di questi anni è stato ben bilanciato tra la necessità di assicurare il rapido sostegno alle produzioni e ai cash flow con le iniziative “near-field” che potessero beneficiare delle infrastrutture produttive esistenti e la ricerca, più a rischio, di rilevanti risorse in aree nuove o in livelli geologici inesplorati. I risultati sono stati estremamente positivi e hanno lasciato ulteriore spazio all’esecuzione della strategia di “Dual Exploration”, ovvero la monetizzazione anticipata dei successi esplorativi attraverso la cessione di quote di minoranza negli stessi. In tale ambito abbiamo finalizzato gli accordi strategici relativi alla cessione del 25% dell’Area 4 in Mozambico a ExxonMobil e del 50% dell’asset in sviluppo Zohr nell’offshore dell’Egitto con tre distinte operazioni rispettivamente con BP (10%) e la società russa Rosneft (30%) e, recentemente, con Mubadala Petroleum (10%). Dal 2013 il Dual Exploration Model ha consentito di monetizzare anticipatamente riserve per $10,3 miliardi.
EMMA MARCEGAGLIA
Presidente
CLAUDIO DESCALZI
Amministratore Delegato
Nel complesso le azioni definite assicureranno nel piano una forte generazione di cassa e ci consentiranno di ridurre ulteriormente il target di prezzo del barile ai fini della cash neutrality per la copertura organica degli investimenti e del dividendo.
Tutte le azioni e gli obiettivi menzionati sono stati testati per verificarne la sostenibilità nel medio-lungo termine alla luce della strategia “low carbon” adottata dalla Società. Nell’Upstream abbiamo definito le iniziative idonee al conseguimento degli ambiziosi obiettivi 2025 di azzeramento del gas flaring, riduzione rispetto alla baseline 2014 del 43% delle emissioni per barile prodotto e dell’80% delle emissioni fuggitive di metano. Prevediamo di accelerare lo sviluppo del business green con investimenti nel quadriennio maggiori di €1,8 miliardi, inclusa la spesa R&S al servizio del percorso di decarbonizzazione, traguardando una capacità installata delle rinnovabili a fine periodo di 1 gigawatt. I progetti industriali R&M e Chimica sono tutti orientati all’ottenimento di una maggiore efficienza energetica e al rafforzamento della piattaforma “green”. Tali azioni, unitamente alla rilevante incidenza del gas nel portafoglio e alla costante riduzione del break-even dei progetti upstream, consolideranno la compatibilità del nostro portafoglio con gli scenari energetici più conservativi.
Ambiente e sicurezza sono le nostre priorità
Abbiamo avviato un processo di trasformazione che ci ha portato a ristrutturare il Mid-Downstream, a rafforzare il business Upstream, ma soprattutto a investire fondi in ricerca e tecnologia per la tutela delle persone e dell’ambiente.
SSintesi 2017
CRESCITA PRODUTTIVA
SOLIDA STRUTTURA FINANZIARIA
EQUILIBRIO FINANZIARIO 2017
(€ miliardi)
UTILE OPERATIVO ADJUSTED MID-DOWNSTREAM
(€ miliardi)
TRIR – INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI TOTALI REGISTRABILI
(Infortuni registrabili/ore lavorate) x 1.000.000
ECCELLENZA OPERATIVA UPSTREAM
PRODUZIONE DI IDROCARBURI RECORD
1,82 MLN BOE/GIORNO
produzione più elevata di sempre
FLUSSO DI CASSA NETTO DA ATTIVITÀ OPERATIVA
10 € MLD
+32% vs. 2016
DISMISSIONI NETTE
3,8 € MLD
incassi riferiti principalmente al Dual Exploration Model
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
10,9 € MLD
-€ 3,9 miliardi vs. 2016
CASH NEUTRALITY ORGANICA
57 $/BARILE
vs. target di 60 $/barile
Copertura organica
= Investimenti + Dividendi
GAS INVIATO A FLARING
-68 % vs. 2007
in linea con l'impegno di azzeramento entro il 2025
FINDING AND DEVELOPMENT COST
10,4 $/BOE
nel triennio 2015–2017
vs. 20 $/boe nel triennio
2012–2014
Una trasformazione che ci rende più forti
Negli ultimi quattro anni la nostra azienda sta diventando ancora più snella e solida, attraverso una strategia integrata che ci ha consentito di creare valore per i nostri azionisti, puntando su aree di business diversificate.
PPerformance dell'anno
Risultati adjusted
Utile operativo adjusted più che raddoppiato a €5,80 miliardi (+€3,49 miliardi vs. 2016), utile netto adjusted di €2,38 miliardi rispetto alla perdita dello scorso esercizio. Tale forte recupero di redditività è dovuto all’attuazione dei driver strategici di crescita profittevole nell’upstream, di turnaround del business mid-downstream e di riduzione strutturale dei costi, che hanno consentito di catturare appieno la ripresa dello scenario.
Upstream
Raddoppiato l’utile operativo adjusted vs. 2016 a €5,2 miliardi.
Turnaround del mid-downstream
Circa €1 miliardo di maggiore utile operativo adjusted nel 2017:
- G&P: utile operativo strutturalmente positivo con un anno di anticipo rispetto ai piani;
- R&M: margine di raffinazione di break-even al di sotto dei 4 $/barile ed utile operativo record degli ultimi 8 anni;
- Versalis: migliore performance operativa di sempre.
Investimenti netti
€7,6 miliardi, in riduzione del 18% vs. 2016. Copertura organica a circa il 130%.
Cash neutrality
Copertura organica degli investimenti e del dividendo a 57 $/barile, 39 $/barile considerando gli incassi da cessioni.
Gearing e Leverage
Il Gruppo mantiene una solida struttura finanziaria con il gearing al 18%, uno dei più competitivi tra le major europee e il leverage al 23%, grazie all’eccellente cash flow operativo, al contenimento degli investimenti e ai proventi del piano di dismissioni.
Dividendo
I solidi risultati conseguiti e gli ottimi fondamentali dell’azienda consentono la distribuzione di un dividendo di €0,80 per azione di cui €0,40 già pagati in acconto a settembre 2017.
Dual Exploration Model
Perfezionate le dismissioni del 40% del giacimento super-giant a gas Zohr nell’offshore dell’Egitto – in due distinte transazioni con BP (10%) e Rosneft (30%) – e del 25% dell’Area 4 in Mozambico a ExxonMobil. Nel marzo 2018 definita la cessione di un ulteriore 10% di Zohr con Mubadala Petroleum.
Produzione di idrocarburi record
1,82 milioni di boe/giorno, produzione più elevata di sempre, con una crescita del 5,3% vs. 2016. Contributo da avvii e ramp-up di 243 mila boe/giorno grazie all’implementazione del modello integrato Eni di esplorazione e sviluppo con riduzione del time-to-market dei nuovi progetti (nel 2017 Zohr in Egitto, East-Hub in Angola, OCTP in Ghana, Jangkrik in Indonesia) e all’accelerazione dei ramp-up (Nooros).
Sviluppo di Zohr
Avviata la produzione del giacimento super-giant a gas con un time-to-market record: meno di due anni dalla FID e meno di due anni e mezzo dalla scoperta.
Risorse esplorative
Nel 2017 aggiunto 1 miliardo di boe equity di cui 800 milioni di boe da esplorazione in house al costo unitario di circa 1 $/barile.
Messico
Completata con successo la campagna esplorativa nell’Area 1 offshore, grazie all’appraisal della scoperta Tecoalli che fa seguito a quelle di Amoca e Miztòn, con l’incremento delle risorse complessive del blocco fino a 2 miliardi di boe in posto (circa 90% olio). Previsto un piano di sviluppo fast-track.
Portafoglio esplorativo
Eseguito reloading con circa 97.000 km2 di nuovo acreage:
- ottenuto il 50% dei diritti di sfruttamento minerari del Blocco Isatay nel Mar Caspio Kazako;
- firmato l’EPSA relativo al Blocco 52 offshore in Oman;
- acquisite nuove licenze esplorative in Marocco, Messico, Cipro e Costa d’Avorio.
Riserve certe di idrocarburi
7 miliardi di boe; tasso di rimpiazzo organico al 103% che si ridetermina in 151% escludendo la riclassifica delle riserve non sviluppate in Venezuela ad unproved, così come richiesto dalla normativa SEC.
Progetto Coral
Sanzionato dai partner dell’Area 4 il progetto per lo sviluppo delle riserve esclusive dell’Area 4 in Mozambico pari a 450 miliardi di metri cubi di gas in posto. Per la realizzazione dell’unità di Floating LNG è stato ottenuto un project financing multi source da $4,7 miliardi.
Sviluppo internazionale Chimica
Avviato in Corea del Sud il nuovo complesso industriale per la produzione di elastomeri premium a tecnologia Versalis, in joint venture con l’operatore locale Lotte Chemical.
Licensing tecnologia EST
Valorizzato il know-how della raffinazione attraverso due accordi di licensing con le società cinesi Sinopec e Zhejiang Petrochemicals per l’utilizzo della tecnologia di conversione Eni Slurry Technology (EST).
Energie rinnovabili
Concretizzato l’impegno sulle rinnovabili con l’apertura dei primi cantieri in Italia e Algeria e con lo sviluppo di ulteriori iniziative in Italia e all’estero. Firmato l’accordo di collaborazione con General Electric e con il Ministero dell’Energia kazako e il Memorandum of Understanding con il Ministero dell’Elettricità egiziano per la realizzazione congiunta di nuovi impianti.
Sicurezza delle persone
Migliorato l’indice di frequenza degli infortuni totali registrabili (-6,8% rispetto al 2016), in riduzione sia per i dipendenti (-17,2%) sia per i contrattisti (-2%), grazie all’implementazione di progetti specifici di formazione e sensibilizzazione delle persone Eni. Nel 2017 è stato inaugurato a Gela il nuovo Safety Training Center per la formazione in ambito salute, sicurezza e ambiente.
Climate change
Nell’ambito della strategia volta a ridurre il “carbon footprint” di Eni è stato potenziato il programma di sviluppo del business delle energie rinnovabili che a oggi può contare su circa 20 progetti in esecuzione o prossimi alla FID che incrementeranno di circa 250 MW la capacità generativa di Eni. Inoltre, Eni partecipa alla Task Force sulla financial disclosure sul climate change del Financial Stability Board (TCFD) con l’obiettivo di fornire al mercato informazioni sempre più trasparenti sui rischi e le opportunità legate al cambiamento climatico.
Impegno nella riduzione del flaring
Eni ha aderito alla Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) sponsorizzata dalla Banca Mondiale, un’iniziativa pubblico-privata che coinvolge compagnie petrolifere internazionali, governi e istituzioni internazionali. Eni ha ridotto il flaring di circa il 68% negli ultimi dieci anni e ha favorito l’accesso all’energia ad oltre 18 milioni di persone nell’Africa Sub-Sahariana.
Emissioni GHG
Incrementate su base lorda del 2,5% rispetto al 2016 per la crescita delle produzioni. L’indice di emissione per barile prodotto è tuttavia diminuito di circa il 3% vs. 2016 e del 19% vs. 2014 in linea con l’obiettivo di lungo termine di una riduzione del 43% al 2025.
Oil spill operativi
I barili sversati a seguito di oil spill operativi (maggiori di un barile), riconducibili per il 94% al settore E&P, sono più che raddoppiati rispetto al 2016. La causa principale è stata la fuoriuscita da serbatoio del Centro Olio Val d’Agri (COVA) dove Eni ha attuato tutte le contromisure necessarie per ridurre al minimo il danno ambientale e per prevenire incidenti futuri attraverso l’upgrading delle infrastrutture.
Diritti umani
Avviato nel 2017 un gruppo di lavoro sui Diritti Umani nel business supportato dal Danish Institute for Human Rights. Il confronto tra i processi aziendali e gli standard internazionali (UN Guiding Principles on Business and Human Rights) ha consentito la definizione di una roadmap per migliorare ulteriormente le performance in materia di Diritti Umani.
Principali dati economici e finanziari |
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|
|
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|
|
||||||||
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
||||||||
|
||||||||||||
Ricavi della gestione caratteristica |
(€ milioni) |
66.919 |
55.762 |
72.286 |
||||||||
Utile (perdita) operativo |
|
8.012 |
2.157 |
(3.076) |
||||||||
Utile (perdita) operativo adjusted(a) |
|
5.803 |
2.315 |
4.486 |
||||||||
Utile (perdita) netto adjusted(a)(b) |
|
2.379 |
(340) |
803 |
||||||||
Utile (perdita) netto(b) |
|
3.374 |
(1.051) |
(7.952) |
||||||||
Utile (perdita) netto - discontinued operations(b) |
|
|
(413) |
(826) |
||||||||
Utile (perdita) netto di Gruppo(b) (continuing e discontinued operations) |
|
3.374 |
(1.464) |
(8.778) |
||||||||
Flusso di cassa netto da attività operativa |
|
10.117 |
7.673 |
12.155 |
||||||||
Flusso di cassa netto da attività operativa prima della variazione del capitale circolante a costi di rimpiazzo(a) |
|
8.458 |
5.386 |
8.510 |
||||||||
Investimenti tecnici |
|
8.681 |
9.180 |
10.741 |
||||||||
di cui: ricerca esplorativa |
|
442 |
417 |
566 |
||||||||
sviluppo riserve di idrocarburi |
|
7.236 |
7.770 |
9.341 |
||||||||
Dividendi per esercizio di competenza(c) |
|
2.881 |
2.881 |
2.880 |
||||||||
Dividendi pagati nell’esercizio |
|
2.880 |
2.881 |
3.457 |
||||||||
Totale attività a fine periodo |
|
114.928 |
124.545 |
139.001 |
||||||||
Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi |
|
48.079 |
53.086 |
57.409 |
||||||||
Indebitamento finanziario netto |
|
10.916 |
14.776 |
16.871 |
||||||||
Capitale investito netto |
|
58.995 |
67.862 |
74.280 |
||||||||
di cui: Exploration & Production |
|
49.801 |
57.910 |
53.968 |
||||||||
Gas & Power |
|
3.394 |
4.100 |
5.803 |
||||||||
Refining & Marketing e Chimica |
|
7.440 |
6.981 |
6.986 |
||||||||
Prezzo delle azioni a fine periodo |
(€) |
13,8 |
15,5 |
13,8 |
||||||||
Numero medio ponderato di azioni in circolazione |
(milioni) |
3.601,1 |
3.601,1 |
3.601,1 |
||||||||
Capitalizzazione di borsa(d) |
(€ miliardi) |
50 |
56 |
50 |
Principali indicatori reddituali e finanziari |
||||||||||
|
|
|
|
|
||||||
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
||||||
|
||||||||||
Utile (perdita) netto |
|
|
|
|
||||||
- per azione(a) |
(€) |
0,94 |
(0,29) |
(2,21) |
||||||
- per ADR(a)(b) |
($) |
2,12 |
(0,65) |
(4,90) |
||||||
Utile (perdita) netto adjusted |
|
|
|
|
||||||
- per azione(a) |
(€) |
0,66 |
(0,09) |
0,37 |
||||||
- per ADR(a)(b) |
($) |
1,49 |
(0,20) |
0,82 |
||||||
Cash flow |
|
|
|
|
||||||
- per azione(a) |
(€) |
2,81 |
2,13 |
3,58 |
||||||
- per ADR(a)(b) |
($) |
6,35 |
4,72 |
7,95 |
||||||
Return on average capital employed (ROACE) adjusted |
(%) |
4,7 |
0,2 |
1,8 |
||||||
Leverage |
|
23 |
28 |
29 |
||||||
Gearing |
|
18 |
22 |
23 |
||||||
Coverage |
|
6,5 |
2,4 |
(2,4) |
||||||
Current ratio |
|
1,5 |
1,4 |
1,4 |
||||||
Debt coverage |
|
92,7 |
51,9 |
76,3 |
||||||
Dividendo di competenza |
(€ per azione) |
0,80 |
0,80 |
0,80 |
||||||
Total Share Return (TSR) |
(%) |
(5,6) |
19,2 |
1,1 |
||||||
Pay-out |
|
85 |
(197) |
(33) |
||||||
Dividend yield(c) |
|
5,7 |
5,4 |
5,7 |
Principali indicatori di performance |
||||
|
|
|
|
|
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
Dipendenti in servizio a fine periodo |
(numero) |
32.934 |
33.536 |
34.196 |
TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) |
(infortuni totali registrabili/ |
0,33 |
0,35 |
0,45 |
di cui: dipendenti |
|
0,30 |
0,36 |
0,41 |
contrattisti |
|
0,34 |
0,35 |
0,47 |
Volumi totali oil spill (>1 barile) |
(barili) |
6.464 |
5.913 |
16.481 |
di cui: da atti di sabotaggio e terrorismo |
|
3.236 |
4.682 |
14.847 |
operativi |
|
3.228 |
1.231 |
1.634 |
Emissioni dirette di gas serra (GHG) |
(milioni di tonnellate di CO2eq) |
42,52 |
41,46 |
42,32 |
di cui: CO2 equivalente da combustione e da processo |
|
32,65 |
31,99 |
32,22 |
CO2 equivalente da flaring |
|
6,83 |
5,40 |
5,51 |
CO2 equivalente da metano incombusto e da emissioni fuggitive |
|
1,46 |
2,40 |
2,79 |
CO2 equivalente da venting |
|
1,58 |
1,67 |
1,80 |
Exploration & Production |
||||||||||||
|
|
|
|
|
||||||||
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
||||||||
|
||||||||||||
Dipendenti in servizio a fine periodo |
(numero) |
11.970 |
12.494 |
12.821 |
||||||||
TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) |
(infortuni totali registrabili/ |
0,28 |
0,34 |
0,34 |
||||||||
Riserve certe di idrocarburi |
(milioni di boe) |
6.990 |
7.490 |
6.890 |
||||||||
Vita utile residua delle riserve certe |
(anni) |
10,5 |
11,6 |
10,7 |
||||||||
Produzione di idrocarburi(a) |
(migliaia di boe/giorno) |
1.816 |
1.759 |
1.760 |
||||||||
Tasso di rimpiazzo organico delle riserve certe |
(%) |
103 |
193 |
148 |
||||||||
Profit per boe(b) |
($/boe) |
8,7 |
2,0 |
(3,8) |
||||||||
Opex per boe(a) |
|
6,6 |
6,2 |
7,2 |
||||||||
Cash flow per boe(a) |
|
20,2 |
12,9 |
20,9 |
||||||||
Finding & Development cost per boe(c) |
|
10,4 |
13,2 |
19,3 |
||||||||
Emissioni dirette di GHG |
(milioni di tonnellate di CO2eq) |
23,45 |
21,78 |
23,54 |
||||||||
Emissioni di CO2eq/produzione lorda di idrocarburi (100% operata)(d) |
(tonnellate di CO2eq/tep) |
0,162 |
0,166 |
0,177 |
||||||||
% di acqua di formazione reiniettata |
(%) |
59 |
58 |
56 |
||||||||
Volume di idrocarburi inviato a flaring |
(milioni di metri cubi) |
2.283 |
1.950 |
1.989 |
||||||||
di cui: di processo |
|
1.556 |
1.530 |
1.564 |
||||||||
Oil spill operativi (>1 barile) |
(barili) |
3.022 |
1.097 |
1.177 |
Gas & Power |
||||
|
|
|
|
|
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
Dipendenti in servizio a fine periodo |
(numero) |
4.313 |
4.261 |
4.484 |
TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) |
(infortuni totali registrabili/ |
0,37 |
0,29 |
0,89 |
Vendite gas mondo |
(miliardi di metri cubi) |
80,83 |
86,31 |
87,72 |
di cui: in Italia |
|
37,43 |
38,43 |
38,44 |
internazionali |
|
43,40 |
47,88 |
49,28 |
Clienti in Italia |
(milioni) |
7,7 |
7,8 |
7,9 |
Emissioni dirette di GHG |
(milioni di tonnellate di CO2 eq) |
11,23 |
11,17 |
10,57 |
Emissioni di GHG/energia elettrica equivalente prodotta (EniPower) |
(gCO2 eq/ |
395 |
398 |
409 |
Capacità installata centrali elettriche |
(GW) |
4,7 |
4,7 |
4,9 |
Energia elettrica prodotta |
(terawattora) |
22,42 |
21,78 |
20,69 |
Vendite di energia elettrica |
|
35,33 |
37,05 |
34,88 |
Grado soddisfazione clienti |
(scala da 0 a 100) |
86,7 |
86,2 |
85,6 |
Refining & Marketing e Chimica |
||||
|
|
|
|
|
|
|
2017 |
2016 |
2015 |
Dipendenti in servizio a fine periodo |
(numero) |
10.916 |
10.858 |
10.995 |
TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) |
(infortuni totali registrabili/ |
0,62 |
0,38 |
1,07 |
Oil spill operativi (>1 barile) |
(barili) |
194 |
134 |
427 |
Emissioni dirette di GHG |
(milioni di tonnellate di CO2eq) |
7,82 |
8,50 |
8,19 |
Emissioni SOx (ossidi di zolfo) |
(migliaia di tonnellate di SO2eq) |
5,18 |
4,35 |
6,17 |
Lavorazioni in conto proprio |
(milioni di tonnellate) |
24,02 |
24,52 |
26,41 |
Quota di mercato Rete in Italia |
(%) |
25,0 |
24,3 |
24,5 |
Vendite di prodotti petroliferi Rete Europa |
(milioni di tonnellate) |
8,54 |
8,59 |
8,89 |
Stazioni di servizio Rete Europa a fine periodo |
(numero) |
5.544 |
5.622 |
5.846 |
Erogato medio per stazione di servizio Rete Europa |
(migliaia di litri) |
1.783 |
1.742 |
1.754 |
Capacità bilanciata delle raffinerie |
(migliaia bbl/g) |
548 |
548 |
548 |
Capacità delle bioraffinerie |
(migliaia di tonnellate/anno) |
360 |
360 |
360 |
Produzione di biocarburanti |
(migliaia di tonnellate) |
206 |
181 |
179 |
Emissioni di GHG/ quantità lavorate in ingresso (materie prime e semilavorate) dalle raffinerie |
(tonnellate CO2eq/kt) |
258 |
278 |
253 |
Produzioni di prodotti petrolchimici |
(migliaia di tonnellate) |
5.818 |
5.646 |
5.700 |
Vendite di prodotti petrolchimici |
|
3.712 |
3.759 |
3.801 |
Tasso di utilizzo medio degli impianti |
(%) |
73 |
72 |
73 |
Il nostro impegno si rinnova ogni giorno
Le persone di Eni lavorano in 71 Paesi del mondo per garantire alti standard qualitativi in tutte le attività nelle quali la nostra impresa dell’energia opera, dalla ricerca tecnologica alle attività negli offshore, dalla progettazione fino alla commercializzazione di fonti energetiche.
AAttività di Eni
Il portafoglio di asset petroliferi convenzionali a contenuto break-even e la qualità della base risorse con opzioni di monetizzazione anticipata costituiscono i vantaggi del business upstream Eni. La forte presenza nel mercato del gas e del GNL e le competenze nella raffinazione consentono di perseguire opportunità e progetti congiunti nella catena del valore degli idrocarburi. I fondamentali dell’azienda, tra i quali l’elevata incidenza delle riserve gas e la possibilità di crescere nelle rinnovabili grazie alle sinergie con gli asset industriali Eni, favoriranno l’evoluzione del business model verso uno scenario low carbon.
Flusso delle attività
UPSTREAM
Eni è attiva nell’esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale principalmente in Italia, Algeria, Angola, Congo, Egitto, Ghana, Libia, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Kazakhstan, Regno Unito, Stati Uniti e Venezuela, per complessivi 46 Paesi.
MID-DOWNSTREAM
Eni commercializza gas, energia elettrica, GNL e prodotti in Europa e in mercati extraeuropei grazie anche alle attività di trading. Le disponibilità sono assicurate dalle produzioni di petrolio e gas upstream, da contratti long-term, da un parco di centrali elettriche cogenerative, dal sistema di raffinazione Eni e dagli impianti chimici Versalis. L'approvvigionamento di materia prima è ottimizzato dal trading. L'integrazione verticale tra le business unit consente di cogliere sinergie operative ed efficienze di costo.