17 Attività immateriali

Le attività immateriali si analizzano come segue:

(€ milioni)

Valore iniziale netto

Investi­menti

Ammor­tamenti

Svalu­tazioni

Varia­zione dell’ area di consoli­damento

Differ­enze di cambio da con­versione

Altre var-
iazioni

Valore finale netto

Valore finale lordo

Fondo ammor­tamento e svalu­tazione

31.12.2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attività immateriali a vita utile definita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Costi per attività mineraria

564

1.871

(1.886)

 

 

(10)

9

548

2.653

2.105

- Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

156

59

(58)

(1)

(74)

1

55

138

1.197

1.059

- Concessioni, licenze, marchi e diritti simili

847

18

(134)

(1)

(46)

 

(1)

683

2.516

1.833

- Accordi per servizi in concessione

3.690

170

(3)

(37)

(3.716)

(2)

(70)

32

101

69

- Immobilizzazioni in corso e acconti

248

159

 

(1)

(57)

 

(86)

263

269

6

- Altre attività immateriali

1.422

18

(127)

(1.030)

40

7

32

362

2.144

1.782

 

6.927

2.295

(2.208)

(1.070)

(3.853)

(4)

(61)

2.026

8.880

6.854

Attività immateriali a vita utile indefinita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Goodwill

4.023

 

 

(1.347)

(216)

2

(1)

2.461

 

 

 

10.950

2.295

(2.208)

(2.417)

(4.069)

(2)

(62)

4.487

 

 

31.12.2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attività immateriali a vita utile definita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Costi per attività mineraria

548

1.697

(1.764)

 

 

(19)

 

462

2.712

2.250

- Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

138

30

(55)

(2)

 

(1)

20

130

1.239

1.109

- Concessioni, licenze, marchi e diritti simili

683

17

(115)

(15)

 

 

6

576

2.491

1.915

- Accordi per servizi in concessione

32

 

(2)

 

 

 

2

32

48

16

- Immobilizzazioni in corso e acconti

263

124

 

 

 

 

(25)

362

367

5

- Altre attività immateriali

362

18

(40)

(157)

 

(1)

(13)

169

2.111

1.942

 

2.026

1.886

(1.976)

(174)

 

(21)

(10)

1.731

8.968

7.237

Attività immateriali a vita utile indefinita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Goodwill

2.461

 

 

(333)

34

(17)

1

2.146

 

 

 

4.487

1.886

(1.976)

(507)

34

(38)

(9)

3.877

 

 

I costi capitalizzati nell’attività mineraria di €462 milioni (€548 milioni al 31 dicembre 2012) riguardano essenzialmente il valore di libro residuo dei bonus di firma corrisposti per l’acquisizione di titoli minerari esplorativi che sono ammortizzati linearmente lungo la durata del periodo esplorativo accordato dall’Ente concedente, ovvero svalutati integralmente in caso di rilascio o cessazione. Il flusso di investimenti dell’esercizio di €1.697 milioni (€1.871 milioni nell’esercizio 2012) accoglie i costi della ricerca mineraria ammortizzati interamente all’atto del sostenimento che ammontano a €1.509 milioni (€1.650 milioni nell’esercizio 2012) e bonus di firma per €188 milioni (€221 milioni nell’esercizio 2012) relativi all’acquisizione di nuovi acreage esplorativi principalmente nella Repubblica di Cipro e in Vietnam. Gli ammortamenti di €1.764 milioni (€1.886 milioni nell’esercizio 2012) comprendono ammortamenti di bonus di firma e di costi di acquisizione di licenze esplorative per €255 milioni (€206 milioni nell’esercizio 2012).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno di €130 milioni (€138 milioni al 31 dicembre 2012) sono riferiti ad Eni SpA per €86 milioni (€89 milioni al 31 dicembre 2012) e riguardano essenzialmente costi di acquisizione e di sviluppo interno di software, diritti di utilizzazione di processi produttivi e diritti di utilizzazione di software.

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili di €576 milioni (€683 milioni al 31 dicembre 2012) riguardano per €523 milioni (€614 milioni al 31 dicembre 2012) i diritti di trasporto del gas naturale di importazione dall’Algeria e per €20 milioni (€47 milioni al 31 dicembre 2012) le concessioni di sfruttamento minerario.

Gli accordi per servizi in concessione di €32 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2012) riguardano l’attività di distribuzione del gas all’estero.

Le immobilizzazioni in corso e acconti di €362 milioni (€263 milioni al 31 dicembre 2012) sono riferiti ad Eni SpA per €267 milioni (€189 milioni al 31 dicembre 2012) e riguardano essenzialmente i costi sostenuti per lo sviluppo di software.

Le altre attività immateriali a vita utile definita di €169 milioni (€362 milioni al 31 dicembre 2012) accolgono: (i) i diritti relativi all’utilizzo di licenze da parte della Versalis SpA per €52 milioni (€56 milioni al 31 dicembre 2012); (ii) la stima degli oneri per social project da sostenere a fronte degli impegni assunti da Eni SpA con la Regione Basilicata, la Regione Emilia Romagna, la Provincia e il Comune di Ravenna a seguito del programma di sviluppo petrolifero nell’area della Val d’Agri e dell’Alto Adriatico connesso ai diritti minerari in concessione per €35 milioni (€44 milioni al 31 dicembre 2012). Le svalutazioni di €157 milioni riguardano la svalutazione della customer relationship (€774 milioni nell’esercizio 2012) rilevata a seguito dell’acquisizione di Distrigas NV (ora Eni Gas & Power NV) allocata alla CGU Mercato Gas Europeo nell’ambito della verifica della recuperabilità del valore di libro complessivo di quest’ultima. Il driver della svalutazione è stato in particolare la continua pressione competitiva nel mercato del Benelux nel quadro dei deboli fondamentali del settore gas e delle ridimensionate prospettive di redditività del business descritte nel commento sulla svalutazione del goodwill dalla CGU Mercato Gas Europeo. Nel 2012, inoltre, sono state rilevate svalutazioni per €256 milioni relative al valore d’iscrizione dell’opzione di sviluppo di un sito di stoccaggio per la modulazione commerciale del gas nel Mare del Nord britannico rilevato a seguito dell’acquisizione di Eni Hewett Ltd sulla base della perdurante debolezza dello scenario gas.

I principali coefficienti di ammortamento adottati sono compresi nei seguenti intervalli e non hanno subito variazioni apprezzabili rispetto all’esercizio 2012:

(%)

 

 

Costi per attività mineraria

 

14 – 33

Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

20 – 33

Concessioni, licenze, marchi e diritti simili

 

3 – 33

Accordi per servizi in concessione

 

2 – 4

Altre immobilizzazioni immateriali

 

4 – 25

Le svalutazioni delle attività immateriali a vita utile indefinita (goodwill) di €333 milioni (€1.347 milioni nell’esercizio 2012) sono riferite al settore Gas & Power per €329 milioni (€1.347 milioni nell’esercizio 2012) come descritto di seguito.

La variazione dell’area di consolidamento delle attività immateriali a vita utile indefinita (goodwill) di €34 milioni è riferita per €24 milioni all’acquisizione del 100% del capitale di ASA Trade SpA, società che commercializza gas in Toscana e per €10 milioni all’acquisizione del pacchetto azionario di controllo del 30% di Est Più SpA, società che commercializza gas ed energia elettrica nel Friuli Venezia Giulia.

La variazione dell’area di consolidamento delle attività immateriali a vita utile indefinita (goodwill) relativa al 2012 di €216 milioni era riferita per €314 milioni al deconsolidamento del Gruppo Snam per cessione del controllo e per €98 milioni all’inserimento nell’area di consolidamento a seguito dell’acquisizione del 100% del capitale delle società Nuon Belgium NV (incorporata in Eni Gas & Power NV) e Nuon Power Generation Walloon NV (ora Eni Power Generation NV).

Il saldo finale della voce goodwill di €2.146 milioni (€2.461 milioni al 31 dicembre 2012) è al netto di svalutazioni cumulate per un totale di €2.396 milioni (€2.075 milioni al 31 dicembre 2012) e si analizza per settore di attività come segue:

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

- Gas & Power

1.286

991

- Ingegneria & Costruzioni

750

748

- Exploration & Production

265

250

- Refining & Marketing

160

157

 

2.461

2.146

Il goodwill rilevato a seguito di business combination è attribuito alle cash generating unit (“CGU”) che beneficiano delle sinergie consentite dall’acquisizione. Per il settore Gas & Power tali CGU sono costituite dalle business unit commerciali che avendo flussi interdipendenti beneficiano nel complesso di tali sinergie. Il valore recuperabile è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi derivanti dall’uso delle CGU, applicando il metodo della perpetuity per la stima del valore terminale. Per la determinazione dei flussi di cassa si rinvia alla nota n. 15 – Immobili, impianti e macchinari. Nei settori ai quali sono stati allocati i goodwill di maggiore entità, i tassi di sconto corrispondenti ai WACC adjusted (v. nota n. 15) sono compresi tra un minimo del 6,4% e un massimo del 10,2% per il settore Gas & Power, il cui range riflette la circostanza che il WACC di settore è rettificato per il rischio Paese specifico in cui si svolge l’attività; nel settore Ingegneria & Costruzioni è utilizzato il tasso del 7,6%, non rettificato per il rischio Paese specifico a motivo che il capitale investito della società si riferisce prevalentemente a beni mobili. Per entrambi i settori si registra una riduzione di 50-20 punti base a causa del minore premio per il rischio Italia.

Il riferimento a flussi di cassa e a tassi di sconto al netto delle imposte è adottato in quanto produce risultati sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti da una valutazione ante imposte.

Relativamente ai valori di goodwill significativi l’allocazione alle CGU è stata effettuata come segue:

Settore Gas & Power

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

Mercato Gas Italia

767

801

Mercato Gas Estero

519

190

- di cui Mercato Gas Europeo

511

188

 

1.286

991

Il goodwill attribuito alla CGU Mercato Gas Italia riguarda essenzialmente quello rilevato in occasione del buy-out delle minorities ex Italgas, operante nella vendita di gas ai settori residenziali e business di ridotte dimensioni, a seguito dell’offerta pubblica di acquisto effettuata nel 2003 (€706 milioni). L’incremento rispetto al 2012 di €34 milioni riflette le citate acquisizioni di società locali di vendita retail. In sede di impairment test la CGU Mercato Gas Italia conferma la tenuta del valore di libro del goodwill.

Il goodwill allocato alle CGU del Mercato Gas Europeo che residua a fine 2013 è quello riveniente dall’acquisizione delle società retail Altergaz SA (ora Eni Gas & Power France SA) in Francia e Nuon Belgium NV (incorporata in Eni Gas & Power NV) in Belgio. Al 31 dicembre 2012 era incluso anche il goodwill relativo ai business di commercializzazione gas e LNG acquisiti con la società belga Distrigas NV (ora Eni Gas & Power NV) e dalle attività di commercializzazione gas e LNG in Europa gestite direttamente dalla Divisione Gas & Power di Eni SpA nei confronti di clienti large (area Nord Ovest Europa – Francia, Germania, Benelux, Regno Unito, Svizzera e Austria) che complessivamente avevano beneficiato delle sinergie derivanti dall’acquisizione. In sede di verifica della tenuta del valore di libro, il management ha rilevato la svalutazione di €323 milioni del goodwill attribuito a tale CGU del Mercato Gas Europeo, azzerando pertanto il goodwill dell’acquisizione originaria, considerando le ridotte prospettive di redditività a causa delle modifiche strutturali degli economics del settore.

Le assunzioni più rilevanti ai fini della proiezione dei flussi di cassa futuri delle CGU riguardano i margini commerciali, le quantità vendute, i tassi di attualizzazione e il tasso di crescita finale. Tali assunzioni sono derivate dal piano industriale adottato dal management per il prossimo quadriennio che, con particolare riguardo alle attività oggetto di svalutazione, ha ridimensionato rispetto agli esercizi precedenti le proiezioni di utili e cash flow del business sulla base delle aspettative di deboli ripresa della domanda gas, penalizzata dallo scarso dinamismo delle economie europee e dalla competizione da altre fonti, persistenza di oversupply e forte pressione della concorrenza. Tali driver eserciteranno una continua pressione sulle quotazioni spot del gas, benchmark prevalente dei prezzi di vendita nel mercato europeo, le cui proiezioni nel prossimo quadriennio evidenziano spread aperti verso il costo del gas approvvigionato indicizzato al petrolio. In considerazione di tali trend il management ha pianificato la rinegoziazione delle condizioni economiche e di flessibilità dei principali contratti di approvvigionamento. L’esito atteso di tali rinegoziazioni è incorporato nelle proiezioni economico-finanziarie del piano quadriennale adottato dal management per il business gas. Per le attività oggetto di svalutazione, il management assume nel nuovo piano rispetto al precedente: (i) significativa riduzione dei margini unitari medi di lungo periodo; (ii) riduzione dei volumi di vendita; (iii) tasso di attualizzazione leggermente più contenuto; (iv) per la determinazione del valore terminale, tasso di crescita nominale di lungo periodo della perpetuity dell’ultimo anno pari a zero, invariato.

Il valore d’uso della CGU Mercato Gas Europeo che ha portato alla svalutazione del goodwill è stato determinato attualizzando i relativi flussi di cassa post-tax al tasso di sconto post-tax del 6,6% che corrisponde al tasso pre-tax dell’11,4% (nel 2012 il tasso di sconto post-tax del 7,3% corrispondeva al tasso pre-tax del 12%).

L’eccedenza del valore d’uso della CGU Mercato Italia rispetto al valore di libro, compreso il goodwill a essa riferito, pari a €650 milioni si azzera al verificarsi, alternativamente, delle seguenti ipotesi: (i) diminuzione del 35% in media dei margini previsti; (ii) diminuzione del 35% in media dei volumi previsti; (iii) incremento di 7 punti percentuali del tasso di attualizzazione; (iv) un tasso finale di crescita nominale negativo del 12%. Il valore d’uso della CGU Mercato Italia e la relativa analisi di sensitivity sono stati calcolati sulla base dei soli margini retail.

Settore Ingegneria & Costruzioni

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

E&C Offshore

415

415

E&C Onshore

316

314

Altre

19

19

 

750

748

Il goodwill di €748 milioni riguarda quello rilevato a seguito dell’acquisto di Bouygues Offshore SA, ora Saipem SA, per €710 milioni allocato alle due CGU E&C Offshore e E&C Onshore. In sede di impairment test, le due CGU confermano la tenuta del valore di libro, compreso il goodwill.

Le assunzioni più rilevanti ai fini della stima del valore d’uso delle due CGU che eccede quello di libro riguardano il risultato operativo, il tasso di attualizzazione dei flussi e il tasso di crescita terminale degli stessi. La determinazione del valore d’uso è fatta sulla base delle previsioni del piano quadriennale aziendale e la stima del valore terminale è stata eseguita con il metodo della perpetuity, utilizzando un tasso di crescita nominale perpetua del 2% applicato al flusso terminale del quadriennio normalizzato. Il test è stato eseguito scontando i flussi di cassa associati all’uso delle CGU al tasso post-tax del 7,6% (7,8% nel 2012) che corrisponde al tasso pre-tax del 10,0% per la E&C Offshore e dell’11,0% per la E&C Onshore (9,9% e 10,7% rispettivamente nel 2012). L’eccedenza del valore recuperabile della CGU E&C Offshore di €3.471 milioni rispetto al corrispondente valore di libro comprensivo del goodwill ad essa riferito si azzera al verificarsi, alternativamente, delle seguenti ipotesi: (i) riduzione del 49% del risultato operativo linearmente su tutti gli anni di piano e sul flusso terminale; (ii) incremento di 5 punti percentuali del tasso di attualizzazione; (iii) tasso di crescita terminale dei flussi negativo. Le eccedenze del valore recuperabile rispetto al valore di libro della CGU E&C Onshore, compreso il goodwill allocato, si azzerano al verificarsi di variazioni ancora più elevate rispetto a quelle della CGU E&C Offshore.

Per quanto riguarda il goodwill dei settori Exploration & Production e Refining & Marketing, i test di impairment hanno evidenziato i seguenti risultati: (i) nel settore Exploration & Production con un goodwill di €250 milioni, allo stato il management ritiene che non vi sono variazioni ragionevolmente possibili negli scenari di prezzo e nei profili di produzione/costi tali da comportare l’azzeramento dell’eccedenza del valore recuperabile rispetto al valore di libro delle cash generating unit alle quali tali goodwill sono stati allocati. Il goodwill si riferisce essenzialmente alla quota del costo di acquisizione non allocato a proved e a unproved mineral interest nelle business combination Lasmo, Burren Energy (Congo) e First Calgary. Nel corso del 2013 è stato svalutato il goodwill di attività minori in Italia per l’ammontare di €4 milioni; (ii) nel settore Refining & Marketing (€157 milioni), il goodwill riguarda per €137 milioni reti di stazioni di servizio acquisite in esercizi recenti in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia le cui prospettive di redditività sono invariate rispetto all’esercizio precedente.