Kazakhstan

Eni è presente in Kazakhstan dal 1992 dove è co-operatore del giacimento in produzione di Karachaganak e partecipa al consorzio North Caspian Sea PSA responsabile delle operazioni del giacimento Kashagan.

Kashagan

Enlarge image Paesi di attività – Kazakhstan (Mappa) Eni partecipa con il 16,81% nel consorzio North Caspian Sea Production Sharing Agreement (NCSPSA) che regola i diritti di esplorazione, di sviluppo e di sfruttamento di un’area di circa 4.600 chilometri quadrati localizzata nella porzione settentrionale del Mar Caspio. In questa area contrattuale è localizzato il giacimento Kashagan, scoperto nel 2000 e considerato uno dei maggiori ritrovamenti di idrocarburi degli ultimi 35 anni. Il NCSPSA ha termine nel 2041.

Le operazioni di esplorazione, sviluppo e sfruttamento del giacimento di Kashagan, e delle altre scoperte effettuate nell’area contrattuale, sono condotte secondo un modello operativo che ripartisce tra i principali partner internazionali la responsabilità di esecuzione delle singole fasi operative e riconosce al partner kazako un significativo ruolo nella gestione operativa.

Le responsabilità dell’Operatore sono assegnate alla società North Caspian Operating Company (NCOC) BV, di proprietà dei sette partner del consorzio, che a sua volta ha delegato le attività di sviluppo, perforazione e produzione ai partner del Consorzio. In particolare, Eni è responsabile dell’esecuzione della Fase 1 (cosiddetta Experimental Program) e, in caso di approvazione, della parte onshore della successiva fase di sviluppo (Fase 2) del giacimento.

L’11 settembre 2013, a seguito del completamento, test e consegna di tutti gli impianti, è stata avviata la produzione del first oil del giacimento. Nell’ottobre 2013 la produzione è stata interrotta a causa di un problema tecnico alla pipeline che trasporta il gas acido dagli impianti offshore a quelli onshore, senza alcun impatto sull’ambiente e alla comunità circostante. Sono iniziate le operazioni di riparazione e si prevede dal 2015 il raggiungimento del livello di produzione originariamente pianificato.

La capacità produttiva iniziale della Fase 1 dello sviluppo (Experimental Program) è prevista a 150 mila barili/giorno, con l’obiettivo di raggiungere 370 mila barili/giorno di capacità installata grazie all’avvio del secondo treno di trattamento offshore e degli impianti di compressione per la re-iniezione del gas in giacimento. Un ulteriore incremento fino a 450 mila barili/giorno potrà essere conseguito con l’aumento della capacità di compressione per la re-iniezione di gas la cui definizione è attualmente in corso. Lo schema di sviluppo di quest’ultima fase è stato presentato alle Autorità kazake.

Nel corso dell’anno è stato presentato il piano di sviluppo della sezione occidentale della scoperta adiacente di Kalamkas. Si prevede di ricevere l’approvazione per iniziare il FEED nel 2014.

Prosegue l’impegno Eni nella tutela dell’ambiente e degli ecosistemi nell’area del Mar Caspio, con il programma integrato per la gestione della biodiversità nell’area del Delta dell’Ural (Ural River Park Project-URPP). Il progetto per la candidatura all’UNESCO del Delta dell’Ural per l’inserimento nel programma “Man and Biosphere” ha raccolto favorevoli consensi da parte delle Autorità kazake ed è in fase di conclusione.

Nell’ambito degli accordi raggiunti con le Autorità locali, prosegue il programma di formazione di risorse kazake per posizioni manageriali.

Karachaganak

Localizzato onshore nella parte occidentale del Paese, Karachaganak (Eni 29,25%) è un giacimento giant che produce petrolio, condensati e gas naturale.

Le operazioni condotte dal consorzio Karachaganak Petroleum Operating (KPO) sono regolate da un Production Sharing Agreement della durata di 40 anni, fino al 2037. Eni e British Gas sono co-operatori.

Produzione La produzione di Karachaganak nell’anno è stata di 250 mila barili/giorno di liquidi (61 mila in quota Eni) e 25 milioni di metri cubi/giorno di gas naturale (circa 6 milioni in quota Eni).

L’attività operativa è condotta producendo liquidi (condensati e olio) dalle parti più profonde del giacimento e utilizzando il gas prodotto per la vendita (circa 50%) alla centrale di Orenburg, la re-iniezione nelle parti superiori del giacimento e per la produzione di fuel gas. Oltre il 90% della produzione di liquidi è stabilizzata presso il Karachaganak Processing Complex (KPC) della capacità di circa 250 mila barili/giorno per la successiva commercializzazione sui mercati occidentali attraverso il Caspian Pipeline Consortium (Eni 2%) e tramite la pipeline Atyrau-Samara che si connette con i sistemi di esportazione russi. La rimanente parte di liquidi (circa 16 mila barili/giorno) viene inviata non stabilizzata alla centrale di Orenburg.

Sviluppo È attualmente allo studio l’Expansion Project del giacimento Karachaganak. Il progetto si propone di ampliare lo sfruttamento del giacimento attraverso la realizzazione, in stadi successivi, di impianti di trattamento gas per la re-iniezione al fine di mantenere il profilo produttivo di liquidi e per incrementare le vendite di gas.

Sono in corso discussioni tecniche e commerciali per la definizione della prima fase di sviluppo per incrementare la capacità di re-iniezione, con il FEED atteso entro il 2014.

Nel 2013 è stato avviato il programma Eni di monitoraggio ambientale al fine di valutare le migliori pratiche di monitoraggio della biodiversità.

Prosegue l’impegno a sostegno delle comunità locali adiacenti al giacimento di Karachaganak. Le attività dell’anno hanno riguardato la realizzazione di infrastrutture scolastiche e ricreative nonché l’attuazione di programmi sanitari.