La strategia Eni
I risultati 2013 sono stati realizzati in uno scenario connotato dall’accresciuta instabilità politica in alcuni Paesi di attività upstream e dalle difficili condizioni dei mercati mid-downstream in Europa, e particolarmente in Italia, in termini di debolezza strutturale della domanda e del contesto competitivo difficile caratterizzato dall’assenza di profittabilità.
Per rispondere a tale scenario, sono state individuate una serie di azioni che si ritiene consentiranno ai business Eni di ottenere performance solide, pur assumendo marginali miglioramenti di scenario e la proiezione di profili produttivi prudenziali nei principali Paesi a rischio (Libia, Nigeria e Algeria).
Eni ha impostato il proprio piano d’azione sulle seguenti linee guida strategiche:
- la crescita del proprio ruolo nell’upstream supportata inoltre dall’attività di monetizzazione degli asset esplorativi non core;
- il proseguimento di razionalizzazione, rightsizing e modernizzazione del mid-downstream nei mercati di presenza europei, valutando selettivamente lo sviluppo delle attività sui mercati extraeuropei a maggiore crescita prospettica; nonché
- il progressivo recupero di profittabilità del settore Ingegneria & Costruzioni.
Rispetto al 2013 si prevede una robusta generazione di cassa, in crescita del 40% nel biennio 2014-2015 e del 55% nel biennio 2016-2017, che consentirà di mantenere il leverage al di sotto del limite di 0,30, di sostenere la manovra di investimenti (€54 miliardi) e di garantire una crescente remunerazione degli azionisti anche tramite lo strumento flessibile del buy-back, allo scenario di prezzo di 90 $/bl nel 2017.