Conto economico

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

45.603

 

Ricavi della gestione caratteristica

51.197

48.215

(2.982)

283

 

Altri ricavi e proventi

267

264

(3)

(45.016)

 

Costi operativi

(51.209)

(49.936)

1.273

115

 

Altri proventi e oneri operativi

(173)

(168)

5

(1.278)

 

Ammortamenti e svalutazioni

(1.126)

(1.635)

(509)

(293)

 

Utile operativo

(1.044)

(3.260)

(2.216)

(255)

 

Proventi (oneri) finanziari netti

(721)

(466)

255

4.338

 

Proventi netti su partecipazioni

8.666

8.340

(326)

3.790

 

Utile prima delle imposte

6.901

4.614

(2.287)

(19)

 

Imposte sul reddito

(694)

(204)

490

3.771

 

Utile netto del periodo – continuing operations

6.207

4.410

(1.797)

441

 

Utile netto del periodo – discontinued operations

2.871

 

(2.871)

4.212

 

Utile netto

9.078

4.410

(4.668)

Utile netto

Nel 2013 l’utile netto di €4.410 milioni è diminuito di €4.668 milioni per effetto essenzialmente: (i) della circostanza che nel 2012 sono stati rilevati maggiori proventi netti su partecipazioni, relativi in particolare alla cessione del 28,57% del capitale sociale di Eni East Africa SpA alla Società Ionica SpA interamente controllata, alla cessione della quota di controllo di Snam SpA a Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e alla cessione del 9% del capitale di Galp Energia SGPS SA, parzialmente compensati dai maggiori dividendi percepiti e dalle minori svalutazioni effettuate nel corso del 2013; (ii) dalla flessione del risultato operativo essenzialmente dovuto alla Divisione Gas & Power e alla Divisione Refining & Marketing.

Analisi delle voci del conto economico

I motivi delle variazioni più significative delle voci di conto economico di Eni SpA se non espressamente indicate di seguito, sono commentate nelle Note al bilancio di esercizio di Eni SpA, cui si rinvia.

Ricavi della gestione caratteristica

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

3.490

 

Divisione Exploration & Production

3.739

3.905

166

22.107

 

Divisione Gas & Power

26.316

25.596

(720)

23.364

 

Divisione Refining & Marketing

24.720

22.372

(2.348)

939

 

Corporate

965

1.055

90

(4.297)

 

Elisioni

(4.543)

(4.713)

(170)

45.603

 

 

51.197

48.215

(2.982)

I ricavi della Divisione Exploration & Production (€3.905 milioni) sono aumentati di €166 milioni, pari al 4,4%, a seguito essenzialmente: (i) dell’aumento dei volumi di olio prodotti, pari al 13,8% equivalente a 2,5 milioni di boe, connesso principalmente all’entrata in produzione di nuovi impianti nella concessione Val d’Agri e nell’off-shore adriatico; (ii) dei maggiori ricavi per prestazioni di servizi alle consociate; (iii) dell’aumento del prezzo di vendita del gas naturale (5,8%). Tali effetti sono stati parzialmente compensati: (i) dalla diminuzione dei volumi di gas prodotti, pari al 12,8%, equivalente a 4,5 milioni di boe, connessa principalmente al declino dei giacimenti dell’offshore adriatico; (ii) dalla diminuzione del prezzo di vendita in euro del greggio (6,2%).

I ricavi della Divisione Gas & Power (€25.596 milioni) sono diminuiti di €720 milioni, pari al 2,7%, a seguito della crescente pressione competitiva e del deterioramento dei prezzi di vendita in Italia ai clienti large.

I ricavi della Divisione Refining & Marketing (€22.372 milioni) sono diminuiti di €2.348 milioni, pari al 9,5%, a seguito essenzialmente: (i) dei minori volumi di vendita dei prodotti; (ii) dell’effetto dell’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro; (iii) della riduzione dei prezzi di vendita in dollari dei prodotti petroliferi.

I ricavi della Corporate (€1.055 milioni) sono aumentati di €90 milioni, pari al 9,3%, a seguito essenzialmente dei maggiori addebiti alle Divisioni e alle società del Gruppo in relazione ai maggiori servizi resi, in particolare quelli amministrativi a seguito dell’acquisizione del ramo di azienda “Amministrazione, Bilancio e Attività Transazionali” da Eni Adfin SpA.

Utile operativo

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

(a)

Gli utili interni riguardano gli utili conseguiti sulle cessioni interdivisionali di gas e greggio in rimanenza a fine esercizio.

(b)

L’utile operativo a valori correnti deriva dal raffronto tra i ricavi e i costi correnti dei prodotti venduti con esclusione perciò dell’utile o della perdita di magazzino che deriva dalla differenza tra il costo corrente dei prodotti venduti e quello risultante dall’applicazione del costo medio ponderato.

1.579

 

Divisione Exploration & Production

1.745

1.490

(255)

(999)

 

Divisione Gas & Power

(1.662)

(2.606)

(944)

(355)

 

Divisione Refining & Marketing

(891)

(1.567)

(676)

(465)

 

Corporate

(381)

(459)

(78)

(53)

 

Eliminazione utili interni (a)

145

(118)

(263)

(293)

 

Utile operativo

(1.044)

(3.260)

(2.216)

(930)

 

Esclusione (utile) perdita di magazzino (b)

(145)

498

643

(1.223)

 

Utile operativo a valori correnti

(1.189)

(2.762)

(1.573)

Divisione Exploration & Production
L’utile operativo della Divisione Exploration & Production (€1.490 milioni) è diminuito di €255 milioni, pari al 14,6%, a seguito essenzialmente: (i) della diminuzione dei volumi di gas prodotti, pari al 12,8% equivalente a 4,5 milioni di boe; (ii) dell’aumento dei costi di esercizio degli impianti; (iii) della diminuzione del prezzo di vendita in euro del greggio (6,2%); (iv) dell’aumento degli ammortamenti e svalutazioni degli impianti; (v) dell’aumento del costo lavoro. Tali effetti sono stati parzialmente compensati: (i) dall’aumento dei volumi di olio prodotti, pari al 13,8% equivalente a 2,5 milioni di boe; (ii) dall’aumento del prezzo di vendita del gas naturale (5,8%).

Divisione Gas & Power

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

(999)

 

Utile (perdita) operativa

(1.662)

(2.606)

(944)

(144)

 

Esclusione (utile) perdita di magazzino

52

190

138

(1.143)

 

Utile (perdita) operativa a valori correnti

(1.610)

(2.416)

(806)

La perdita operativa a valori correnti della Divisione Gas & Power (€2.416 milioni) è aumentata di €806 milioni, pari al 50,1%, a seguito essenzialmente: (i) della contrazione dei prezzi di vendita in Italia; (ii) della flessione dei margini dell’energia elettrica e gas; (iii) della forte pressione competitiva; (iv) dei maggiori accantonamenti ai fondi rischi e oneri a fronte della revisione di alcuni contratti divenuti onerosi. Tali effetti sono stati parzialmente assorbiti dai benefici delle rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento gas.

Divisione Refining & Marketing

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

(355)

 

Utile (perdita) operativa

(891)

(1.567)

(676)

(852)

 

Esclusione (utile) perdita di magazzino

(33)

194

227

(1.207)

 

Utile (perdita) operativa a valori correnti

(924)

(1.373)

(449)

La perdita operativa a valori correnti della Divisione Refining & Marketing (€1.373 milioni) è aumentata di €449 milioni a seguito essenzialmente: (i) delle maggiori svalutazioni di asset; (ii) del peggioramento dello scenario di raffinazione. Tali effetti sono stati parzialmente compensati dall’effetto del miglioramento del risultato del business rete che nel 2012 comprendeva i costi del lancio della campagna “riparti con eni”.

Corporate
La perdita operativa di Corporate (€459 milioni) è aumentata di €78 milioni, pari al 20,5%, essenzialmente a seguito dei maggiori costi per esodi agevolati.

Imposte sul reddito

2011

 

(€ milioni)

2012

2013

Var. ass.

(77)

 

IRES

77

60

(17)

(50)

 

IRAP

(17)

(9)

8

(170)

 

Addizionale Legge n. 7/09

(250)

(184)

66

(297)

 

Totale imposte correnti

(190)

(133)

57

19

 

Imposte differite

(6)

42

48

259

 

Imposte anticipate

368

790

422

 

 

Svalutazione imposte anticipate

(866)

(903)

(37)

278

 

Totale imposte differite e anticipate

(504)

(71)

433

(19)

 

Totale imposte sul reddito

(694)

(204)

490

Le imposte sul reddito di €204 milioni sono diminuite di €490 milioni a seguito essenzialmente: (i) del minor risultato operativo (€929 milioni); (ii) del minor ammontare delle plusvalenze su partecipazioni che hanno concorso alla formazione del reddito imponibile (€152 milioni); (iii) del minor ammontare dell’addizionale all’IRES di cui alla Legge n. 7 del 6 febbraio 2009 di competenza dell’esercizio (€66 milioni) e di altri fenomeni di minore importo. Tali effetti sono stati parzialmente compensati: (i) dal minor provento conseguente alla contabilizzazione delle imposte relative alle società incluse nel consolidato fiscale (€113 milioni); (ii) dal maggior onere per la rettifica delle imposte riferite a precedenti periodi d’imposta (€101 milioni); (iii) dal maggior risultato della gestione finanziaria netta (€97 milioni); (iv) dal maggior onere relativo all’adeguamento della fiscalità anticipata relativa all’addizionale all’IRES di cui all’art. 81, commi da 16 a 18 del DL 25 giugno 2008, n. 112 per tenere conto delle mutate prospettive di redditività negli anni in cui sono ipotizzati i rigiri delle differenze temporanee (€84 milioni); (v) dal maggior ammontare di componenti reddituali non riconosciuti fiscalmente (€90 milioni ); (vi) dal maggior ammontare di dividendi tassati (€61 milioni); (vii) dall’annullamento delle imposte correnti negative unitamente ad altre riprese per IRAP (€52 milioni); (viii) dalla maggiore svalutazione delle imposte anticipate, al netto dell’utilizzo del relativo fondo, effettuata a seguito dell’analisi della loro recuperabilità e in funzione della tempistica attesa per il rigiro delle differenze temporanee (€37 milioni) e da altri fenomeni di minore importo.

Il decremento netto di imposte differite di €42 milioni (incremento netto di €6 milioni nel 2012) è dovuto essenzialmente: (i) al rigiro della fiscalità differita stanziata con riferimento alle partecipazioni cedute (€23 milioni); (ii) all’adeguamento della fiscalità anticipata relativa all’addizionale all’IRES di cui all’art. 81, commi da 16 a 18 del DL 25 giugno 2008, n. 112 per tenere conto delle mutate prospettive di redditività negli anni in cui sono ipotizzati i rigiri delle differenze temporanee (€21 milioni); (iii) alle imposte differite di competenza di precedenti esercizi (€9 milioni) e ad altri fenomeni di minore importo. Tali effetti sono stati parzialmente compensati dalle differenze attive di cambio non realizzate al netto dei relativi accantonamenti (€14 milioni).

Lo stanziamento netto di imposte anticipate di €790 milioni (stanziamento netto €368 milioni nel 2012) è essenzialmente dovuto: (i) alle imposte anticipate rilevate sulla perdita fiscale IRES e relativa addizionale (€583 milioni); (ii) alle svalutazioni di cespiti e agli ammortamenti non deducibili al netto dei relativi rigiri (€282 milioni ); (iii) all’accantonamento di fondi rischi tassati al netto dei relativi utilizzi (€133 milioni); (iv) all’accantonamento indeducibile al fondo svalutazione crediti (€80 milioni); (v) agli interessi passivi non deducibili poiché eccedenti il limite di cui all’art. 96 del DPR n. 917/86 (€54 milioni) e ad altri fenomeni di minore importo.

Tali effetti sono stati parzialmente compensati: (i) dall’adeguamento della fiscalità anticipata relativa all’addizionale all’IRES di cui all’art. 81, commi da 16 a 18 del DL 25 giugno 2008, n. 112 per tenere conto delle mutate prospettive di redditività negli anni in cui sono ipotizzati i rigiri delle differenze temporanee (€268 milioni); (ii) dalla rettifica delle imposte anticipate stanziate nel precedente esercizio (€53 milioni) e da altri fenomeni di minore importo.

La svalutazione delle imposte anticipate di €903 milioni riflette la minore redditività attesa delle attività italiane negli esercizi futuri dovuta anche al progressivo esaurimento delle riserve di idrocarburi localizzate in Italia.

La differenza tra il tax rate effettivo (4,44%) e teorico (38%), pari al 33,56%, è dovuta essenzialmente alla quota non imponibile dei dividendi incassati nell’esercizio (con un effetto sul tax rate del 77,36%) e ad altri fenomeni di minore importo. Tale effetto è parzialmente compensato: (i) dalla svalutazione delle imposte anticipate, al netto del relativo utilizzo, e dall’effetto di adeguamento delle imposte differite attive e passive dovuto alle modifiche attese dell’aliquota dell’addizionale all’IRES di cui all’art. 81, commi da 16 a 18 del DL 25 giugno 2008, n. 112 (24,93%); (ii) dalla svalutazione di partecipazioni non deducibili al netto dell’effetto della contabilizzazione delle imposte relative alle società incluse nel consolidato fiscale (13,95%); (iii) dallo stanziamento dell’addizionale all’IRES di cui alla legge n. 7 del 6 febbraio 2009 (con un effetto del 4%) e da altri fenomeni di minore importo.