20 Altre attività non correnti

Le altre attività non correnti si analizzano come segue:

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

Crediti d’imposta

152

167

Fair value su strumenti finanziari derivati non di copertura e di trading

454

310

Fair value su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge

3

6

Altri crediti da attività di disinvestimento

32

31

Altre attività

2.454

1.979

 

3.095

2.493

I crediti di imposta sono così costituiti:

(€ milioni)

31.12.2012

31.12.2013

Crediti di imposta chiesti a rimborso

106

118

Crediti per interessi su crediti di imposta chiesti a rimborso

60

63

Fondo svalutazione crediti di imposta

(14)

(14)

 

152

167

Il fair value degli strumenti finanziari derivati non di copertura si analizza come segue:

 

31.12.2012

31.12.2013

(€ milioni)

Fair value

Impegni

Fair value

Impegni

Contratti su valute

 

 

 

 

Currency swap

29

1.358

47

704

Outright

3

136

9

429

Interest currency swap

235

1.152

141

1.099

 

267

2.646

197

2.232

Contratti su tassi d’interesse

 

 

 

 

Interest rate swap

146

1.258

99

1.095

 

146

1.258

99

1.095

Contratti su merci

 

 

 

 

Over the counter

41

597

14

329

 

41

597

14

329

 

454

4.501

310

3.656

Il fair value degli strumenti finanziari derivati è calcolato sulla base di quotazioni di mercato fornite da primari info-provider, oppure, in alternativa, sulla base di appropriate tecniche di valutazione generalmente adottate in ambito finanziario.

Il fair value degli strumenti finanziari derivati non di copertura di €310 milioni (€454 milioni al 31 dicembre 2012) riguarda strumenti finanziari derivati privi dei requisiti formali per essere trattati in base all’hedge accounting secondo gli IFRS in quanto stipulati su importi corrispondenti all’esposizione netta dei rischi su cambi, su tassi di interesse e su merci e, pertanto, non sono riferibili a specifiche transazioni commerciali o finanziarie.

Il fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge su commodity è di €6 milioni e riguarda la Divisione Gas & Power per operazioni di copertura del portafoglio gas. Il fair value passivo relativo ai contratti con scadenza oltre il 2014 è indicato alla nota n. 31 – Altre passività non correnti. Gli effetti sul patrimonio netto dei strumenti finanziari derivati cash flow hedge sono indicati alle note n. 33 – Patrimonio netto e alla nota n. 36 – Altri proventi (oneri) operativi.

Le informazioni relative ai rischi oggetto di copertura e alle politiche di hedging sono indicate alla nota n. 34 – Garanzie, impegni e rischi – Gestione dei rischi d’impresa.

Le altre attività di €1.979 milioni riguardano per €1.879 milioni (€2.355 milioni al 31 dicembre 2012) le quantità di gas che, ancorché non ritirate, hanno fatto sorgere in capo a Eni l’obbligo di corrispondere un anticipo del prezzo di contratto in adempimento della clausola take-or-pay con contropartita debiti verso fornitori gas (altri debiti della nota n. 24 – Debiti commerciali e altri debiti). Il decremento è dovuto principalmente al ritiro di parte dei volumi prepagati grazie al beneficio delle rinegoziazioni che hanno consentito maggiori flessibilità di prelievo. La classificazione nell’attivo non corrente è dovuta alla previsione di ritiro di tali volumi pre-pagati oltre l’orizzonte temporale di 12 mesi. La clausola di take-or-pay prevede l’anticipazione totale o parziale del prezzo contrattuale per i volumi di gas non ritirati rispetto alla quantità minima contrattuale, con facoltà di prelevare negli anni contrattuali successivi il gas pagato ma non ritirato. L’ammontare dei volumi di gas prepagati riflette le difficili condizioni del mercato europeo del gas naturale a causa della debolezza della domanda e dell’intensa pressione competitiva alimentata dall’oversupply che non hanno consentito di rispettare gli obblighi minimi di prelievo dei contratti di fornitura gas. Il management prevede di recuperare i volumi prepagati nel lungo termine facendo leva sulla progressiva crescita delle vendite Eni in Italia e nei mercati europei target grazie alla migliorata competitività del gas che riflette i benefici attesi dalle rinegoziazioni contrattuali in corso e pianificate e il rafforzamento della leadership in Europa, e sui benefici attesi dalla riduzione delle quantità minime soggette al vincolo di prelievo negli esercizi futuri e altre flessibilità operative (ad esempio cambio di delivery point e forniture di GNL in luogo di quelle via pipeline) derivanti dalle previste rinegoziazioni dei contratti take-or-pay, compreso il mancato rinnovo di quelli in scadenza.

Il valore di mercato delle altre attività non correnti, esclusi i crediti d’imposta, non produce effetti significativi.