Rifiuti da attività produttive
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2011 |
2012 |
2013 |
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Rifiuti da attività produttive |
(ton) |
1.309.135 |
1.378.385 |
1.599.997 |
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- di cui da attività di perforazione |
388.539 |
342.026 |
366.440 |
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Rifiuti da attività produttive pericolosi |
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476.552 |
365.695 |
374.421 |
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Rifiuti da attività produttive non pericolosi |
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832.582 |
1.012.690 |
1.225.576 |
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Rifiuti da attività produttive recuperati e/o riciclati |
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232.884 |
315.880 |
180.825 |
||
- di cui pericolosi |
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73.174 |
67.203 |
47.566 |
||
- di cui non pericolosi |
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159.710 |
248.677 |
133.259 |
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Rifiuti da attività produttive smaltiti |
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982.423 |
1.038.709 |
1.401.739 |
||
- di cui pericolosi |
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326.495 |
278.812 |
316.765 |
||
- di cui non pericolosi |
|
655.927 |
759.897 |
1.084.974 |
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Rifiuti da attività di perforazione/metri perforati |
(ton/m) |
0,340 |
0,512 |
0,584 |
||
Spese e investimenti gestione rifiuti (a) |
(migliaia di euro) |
96.263 |
92.113 |
95.422 |
||
- di cui spese correnti |
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83.403 |
91.341 |
95.074 |
||
- di cui investimenti |
|
12.860 |
772 |
348 |
I rifiuti da attività produttive prodotti nel 2013 (circa 1,6 milioni di tonnellate) sono aumentati del 16,1% rispetto all’anno precedente (+2,4% i pericolosi e +21% i non pericolosi) per il contributo di tutti i business, con la sola eccezione del settore Altre Attività. In particolare, l’andamento in crescita è riconducibile a I&C (+130.000 tonnellate circa), G&P (+37.000 tonnellate), R&M (+32.000 tonnellate circa) e E&P (+19.000 tonnellate circa). Come meglio evidenziato di seguito, l’aumento o la diminuzione del volume dei rifiuti riflette la periodicità delle manutenzioni programmate e l’apertura ed esercizio di cantieri.
Nel settore I&C il trend in crescita è legato, per i rifiuti pericolosi, all’incremento delle attività di drilling offshore e, per i rifiuti non pericolosi, all’incremento delle attività di costruzione onshore, con particolare riferimento al progetto “Shah Plant and Pipeline”.
In G&P i rifiuti sono aumentati in relazione al contributo dei non pericolosi a seguito di attività di cantiere presso diversi stabilimenti (oltre 25.000 tonnellate presso Bolgiano per revamping, oltre 7.000 tonnellate presso Mantova per la dismissione di centrali termiche e oltre 5.000 tonnellate presso Ferrera Erbognone per la sistemazione dell’area per imprese esterne e la realizzazione di un nuovo magazzino.
Nel settore R&M hanno influito le attività di manutenzione straordinaria quinquennale condotte presso la Raffineria di Taranto, dove i quantitativi di rifiuti non pericolosi prodotti sono più che raddoppiati superando le 40.000 tonnellate.
Nel settore E&P l’incremento dei rifiuti prodotti è riconducibile esclusivamente ai non pericolosi (per gli aumenti registrati in Egitto presso le controllate Petrobel e Agiba e in Italia per l’aumento delle acque di produzione stoccate e smaltite come rifiuto e per l’incremento delle attività onshore rispetto al 2012), mentre i pericolosi registrano viceversa un calo per il completamento delle attività di costruzione in Algeria presso il campo MLE CTH e il Sito di Bolashak in Kazakhstan.
I volumi avviati a recupero da attività produttive nel 2013 hanno registrato un calo del 42,8% rispetto al 2012; l’andamento consolida sia una riduzione per i rifiuti pericolosi (-29,2%) sia per quelli non pericolosi (-46,4%) ed è principalmente riconducibile al settore E&P dove i quantitativi diminuiscono sensibilmente (-134.000 tonnellate circa), sempre in relazione alla conclusione delle attività di costruzione nel Sito di Bolashak.