Consiglio di Amministrazione

 

 

2011

2012

2013

Membri del CdA

(numero)

9

9

9

- esecutivi

 

1

1

1

- non esecutivi

 

8

8

8

- indipendenti

 

7

7

7

- non indipendenti

 

2

2

2

- membri di minoranze

 

3

3

3

Riunioni annue del CdA

 

18

16

13

Partecipazione media alle riunioni del CdA

(%)

97

97

97

Sessioni annue di board induction

(numero)

6

3

3

Presenza donne negli organi di amministrazione delle società del Gruppo Eni

(%)

5,7

8,1

14,0

Presenza donne negli organi di controllo delle società del Gruppo Eni

 

8,5

15,0

27,6

Il Consiglio di Amministrazione di Eni SpA si compone di 9 amministratori di cui 8 non esecutivi e 7 indipendenti ai sensi di legge e del Codice di Autodisciplina delle società quotate (dicembre 2011), cui Eni aderisce. Tre consiglieri sono nominati da azionisti diversi da quelli di controllo.

Nel 2013 è proseguito il programma di formazione (ongoing induction) per i consiglieri e i sindaci di Eni SpA. Argomenti di induction sono stati i compiti e le responsabilità del Consiglio di Amministrazione alla luce del contesto attuale, con particolare riferimento ai rischi aziendali. Sono state inoltre approfondite alcune tematiche di business con la visita di siti operativi e, continuando lungo la linea della positiva esperienza dello “Strategy Day” avviata nel 2012, nella riunione del 9 luglio 2013 il Consiglio ha approfondito alcuni temi di pianificazione strategica.

Traendo ispirazione dalla Board Induction del Consiglio di Amministrazione e in linea con la cultura di integrità aziendale che guida l’azione di Eni, è stato effettuato nel 2013 il secondo piano di formazione (Welcome Board) destinato ai componenti degli organi di amministrazione delle società controllate e partecipate da Eni.

Nel 2013 il Consiglio di Eni – previa valutazione del Comitato Nomine e con il supporto di un consulente estero per assicurare obiettività al processo – ha dato corso per l’ottavo anno consecutivo alla Board Review e, in ragione della prossima scadenza del mandato, non ha ritenuto di procedere alla Peer Review dei Consiglieri che invece era stata fatta negli anni precedenti.

In ottemperanza alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, tenuto conto degli esiti dell’autovalutazione, con il supporto del Comitato per le Nomine, il Consiglio ha espresso il proprio orientamento agli Azionisti in vista del rinnovo degli organi in merito alle competenze e figure professionali la cui presenza all’interno del Consiglio e dei Comitati sia ritenuta opportuna.

A partire dai prossimi rinnovi degli organi sociali di Eni SpA, previsti in occasione dell’approvazione del bilancio 2013, nella composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, gli azionisti dovranno assicurare l’equilibrata rappresentanza dei generi, prevista dalla legge, recepita dal 2012 nello Statuto della Società. In particolare, il genere meno rappresentato deve ottenere, nel primo mandato, almeno un quinto degli Amministratori e dei Sindaci effettivi eletti e almeno un terzo nei due mandati successivi. Già nel 2011, il Consiglio di Amministrazione di Eni aveva raccomandato di anticipare alle società controllate non quotate italiane gli effetti della legge sull’equilibrio dei generi (in vigore dai rinnovi successivi al febbraio 2013), raggiungendo così sin dai rinnovi 2012 la soglia di più di un terzo di donne nei Consigli di Amministrazione e Collegi Sindacali, rispetto alle nomine di competenza del socio Eni. Nel corso del 2013 le stesse società hanno modificato i propri statuti al fine di assicurare per tre mandati consecutivi il rispetto della composizione degli organi sociali (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale), anche in caso di sostituzione, garantendo, in particolare, che il genere meno rappresentato ottenga almeno un quinto dei componenti di ciascun organo per il primo mandato e un terzo per i successivi due mandati. Come principale effetto dell’impegno di Eni nella promozione di iniziative volte al supporto dei principi ispiratori della normativa sull’equilibrio dei generi, si è registrato un notevole incremento della presenza femminile negli organi sociali. La normativa interna in materia di “Corporate governance delle società di Eni” approvata dal Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2013 – che ha aggiornato le linee guida precedentemente emesse dal Consiglio di Amministrazione in materia di Corporate Governance – fermi gli obblighi di legge, prevede che nella scelta dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società controllate anche estere di Eni sia tenuta presente, ove possibile, l’esigenza della diversificazione anche di genere.

Nel 2013, inoltre, è stato definito, per il primo anno, un modello di monitoraggio relativo alla composizione dei Consigli di Amministrazione delle società controllate di Eni in Italia e all’estero, con particolare attenzione alla diversity di genere ma anche in termini di caratteristiche professionali, nazionalità, età, esperienza e anzianità di carica. Principale obiettivo di tale attività è quello di verificare l’andamento nel tempo della diversificazione nei Consigli di Amministrazione e di individuare eventuali azioni migliorative.

Per rispondere alla crescente necessità di un dialogo continuativo tra società e azionisti, nel 2013 il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni ha promosso un ciclo di incontri con gli investitori istituzionali e i principali proxy advisor in Europa e negli Stati Uniti incentrati sul sistema di Corporate Governance di Eni, permettendo di apprezzarne le caratteristiche anche alla luce dei diversi modelli normativi di riferimento.