Il contenzioso del lavoro

 

 

2011

2012

2013

Contenziosi dipendenti

(numero)

1.170

1.383

1.607

Rapporto prevenzione/controversie

 

952/1.170

864/1.383

577/1.607

Rapporto controversie/dipendenti

(%)

1,39

1,80

1,95

Nel 2013 è continuato l’impegno di Eni nella prevenzione e nella gestione delle controversie giuslavoristiche operando già in fase di precontenzioso con strumenti efficaci per la riduzione del contenzioso e dei costi conseguenti. Grazie alla continua assistenza legale fornita, il livello di conflittualità si mantiene su valori bassi in considerazione delle dimensioni aziendali e dell’articolata legislazione lavoristica, in particolare di quella italiana.

Le rivendicazioni presso i fori giudiziari italiani e non che hanno per oggetto richieste connesse con il rapporto di lavoro quali ad esempio il superiore inquadramento contrattuale, il riconoscimento di differenze retributive e, in particolare per l’Italia, il presunto demansionamento, si mantengono su un livello estremamente basso (rappresentano lo 0,35% dei dipendenti in servizio a dicembre 2013). Ciò a conferma di un modello di organizzazione del lavoro che consente alle persone di Eni e gli riconosce, attraverso anche un condiviso sistema classificatorio del personale, di esprimersi al meglio delle proprie competenze e potenzialità.

La maggior parte delle vertenze (18% del totale) riguardano le malattie professionali e rappresentano, in questo momento, un fenomeno tipico delle vertenze lavoristiche italiane dovute a richieste per presunte esposizioni ad agenti potenzialmente dannosi spesso riconducibili a siti industriali acquisiti nel passato da Eni.

Circa il 16% del totale dei contenziosi riguarda invece rivendicazioni conseguenti ai processi di esternalizzazione perseguiti da Eni quali trasferimenti di rami aziendali e appalti di servizi.

Infine, per quanto riguarda le vertenze all’estero, assumono particolare importanza, oltre le già citate rivendicazioni retributive, le richieste di partecipazione agli utili societari.