eni produrrà per la prima volta biocarburanti a partire da materie prime vegetali.
In altri termini e secondo la normativa vigente, la materia prima vegetale utilizzata da eni sarà inferiore a quella attualmente necessaria per la produzione dei bio componenti convenzionali oggi acquistati, riducendo il consumo complessivo di olio di palma di circa il 15%. Per tutte le forniture di olio di palma sarà garantita la non provenienza da zone ricche di biodiversità o caratterizzate dalla presenza di foresta primaria.
L’industria della raffinazione europea, in particolare l’area mediterranea, è in crisi strutturale da alcuni anni. L’eccesso di capacità di raffinazione che si è creato con il crollo non congiunturale della domanda di prodotti petroliferi e la dinamica sfavorevole nei margini di raffinazione ha richiesto agli operatori di intervenire sugli impianti più esposti, tra i quali figura quello di Gela in Sicilia, di cui eni è titolare al 100%. Nel 2013 eni ha annunciato un ambizioso progetto di ristrutturazione della raffineria di Gela, nel cui rilancio ha un ruolo fondamentale la leva dell’innovazione.
Con un investimento stimato in 700 milioni di euro, Gela sarà trasformata in un polo tecnologico d’avanguardia nel quale saranno realizzati nuovi impianti per la produzione di gasolio di elevata qualità. Tra questi impianti figurano un hydrocracking di ultima generazione e il nuovo catalizzatore T-Sand, brevettato da eni. T-Sand, una volta sostituito, in parte, ai catalizzatori attualmente utilizzati negli impianti di desolforazione, ridurrà notevolmente la concentrazione nel gasolio prodotto di componenti polinucleari aromatici (PNA), i principali responsabili delle emissioni di particolato dalla combustione del gasolio nei motori diesel.
Nella raffineria di Gela sarà realizzato il primo sistema eni per la produzione di energia da rifiuti industriali.
Nella raffineria di Gela sarà realizzato il primo sistema eni “zero waste” (rifiuti zero) per la produzione di energia da rifiuti industriali. Questa nuova tecnologia è il risultato di competenze sviluppate da eni nel recupero ambientale di siti industriali. Una combustione controllata distrugge i fanghi biologici e oleosi prodotti dalle raffinerie, eliminando la parte organica di questi fanghi e producendo una cenere inorganica che può essere facilmente collocata in discarica. In una versione più evoluta della tecnologia è prodotto un rifiuto solido vetrificato completamente inerte.
Nel polo siciliano prosegue l’attività di ricerca per la produzione di biocarburanti di terza generazione dalle alghe. Prosegue l’impegno di eni nel migliorare la sostenibilità e la tutela dell’ambiente per una sempre più elevata efficienza nell’uso delle risorse e per minimizzare le emissioni. La raffineria di Gela svolgerà un ruolo importante nella diffusione e nella valorizzazione del proprio know-how, mettendo le proprie strutture a disposizione di terzi che promuovano iniziative nel campo dell’innovazione tecnologica e della tutela ambientale.
La chimica verde rappresenta oggi un’evoluzione innovativa delle attività tradizionali, per la quale si prospetta un’elevata crescita.