Sicurezza e asset integrity
L’Agenda Post-2015 pone l’accento sul tema del lavoro dignitoso, che significa in primis lavoro sicuro. La maggioranza della forza lavoro mondiale lavora in condizioni precarie, senza il supporto di adeguate misure di sicurezza e senza il ricorso a sistemi di protezione sociale, soprattutto nei contesti di lavoro informale. Secondo l’ILO i decessi collegati a cause lavorative sono dovuti per l’86% a malattie correlate al lavoro e per il restante 14% a infortuni (dati 2008)1. Se si considera questo quadro complessivo, che unisce incidentalità a morbilità, si stima che l’impatto delle cattive pratiche di sicurezza nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali ad esse correlate corrisponda al 4% del PIL mondiale (2012), con un peso di circa 2,8 trilioni di dollari tra costi diretti e indiretti di infortuni e malattie2.
(1) ILO, Introductory Report: Global Trends and Challenges on Occupational Safety and Health, 2011.
(2) ILO, La Prevenzione delle Malattie Professionali, 2013.
eni ha posto negli anni un impegno senza precedenti nella sicurezza, che ha consentito di raggiungere risultati significativi anche in relazione alle medie di settore. La prima preoccupazione di eni è il benessere delle persone, la loro salute e la loro sicurezza. La sicurezza deve essere una cultura profondamente radicata secondo la quale prendersi cura di sé e degli altri viene prima di qualsiasi altra cosa.
Una leadership efficace pone al primo posto l’attenzione al benessere delle proprie persone, dei propri colleghi e dei propri collaboratori.
“La sicurezza viene prima di tutto, prima dei risultati economici, prima degli indici operativi. È un terreno dove solo il numero zero ci piace”. Paolo Scaroni - CEO eni
L’obiettivo primario dell’azienda è sostenere i manager a tutti i livelli come promotori attivi della cultura e dei comportamenti orientati all’eccellenza nella sicurezza. Non ci può essere leadership se non c’è leadership in sicurezza. Il compito di ogni persona di eni è essere dei leader nella sicurezza. “eni in safety” il principale programma di comunicazione e formazione di eni lanciato nel 2012, rappresenta un nuovo modo di affrontare la sicurezza. Alla base del programma c’è la consapevolezza che la maggior parte degli infortuni sul lavoro è legata a fattori comportamentali e che è necessario creare una cultura in cui la sicurezza sia un valore trainante.
Il programma prevede diverse linee di intervento, che riguardano lo sviluppo di una campagna di informazione sulla sicurezza rivolta a tutte le persone dell’azienda, un progetto formativo gestito secondo una logica a cascata, la creazione di una safety faculty composta dai migliori tecnici capaci di coniugare competenza professionale e gestione dell’aula.
Il programma formativo, articolato su tre anni, coinvolgerà progressivamente il management aziendale e i responsabili dei siti operativi, per un totale di circa 20.000 persone.
La cultura della sicurezza si accompagna all’applicazione dei migliori standard e allo sviluppo di condizioni di lavoro che garantiscono l’incolumità di tutte le persone.